Ecco, non è assenza, qualcuno direbbe che stà lavorando per voi, altri che vi stupiranno con effetti speciali, i più studierebbero un piano marketing per affrontare la faccenda.
Semplicemente, al sole schiarisce ogni nebbia...
è da allora che come per magia le parole hanno incontrato la musica... è da allora che la musica viene a svegliare le parole come per magia...
da quel primo d'aprile! ...ed è un pesce....che non c'è!
Non sapendo come, voglio raccontarvi, tramite la mi voce, di un fatto assai curioso.
Quando uno e uno fanno tre!
Non sarà facile convincere la vostra ragione. Quindi Vi chiedo di leggere lasciando correre la vostra fantasia, se ancora ve ne rimane (come direbbe "lui"). Grazie e cominciamo....
1 - L'incontro fu un evento apparentemente fortunato, o allora così avevo pensato: - "Ma guarda un pò te! Da dove è uscito questo?" Sentii prima di tutto la sua voce che diceva: - "Dobbiamo imparare a vivere aspettando...e ad aspettare vivendo!" Mi voltai e vidi un uomo alto, con una lunga coda di capelli ricci neri, indossava un cappotto anni trenta, era appoggiato al banco e teneva in mano una pinta di 'rossa'. Era solo, guardava verso la sala, dove qualcuno stava ballando e mi sembrò che parlasse ad un telefono... Mi accorsi quasi subito che non era così, stava parlando da solo! Mai visto... Non mi era mai capitato di vedere l'atteggiamento comune del 'barbone' (sparare sentenze a chi gli passa accanto) in una persona 'normale'... Lui direbbe che di normale non ha niente nessuno, e non ha tutti i torti. Comunque iniziai ad osservarlo incuriosito e capii che era lì per imparare, studiava il comportamento sociale degli avventori di quel disco bar di periferia... Quando stavo per andarmene si diresse alla pista e iniziò un ballo fatto di quei piccoli movimenti sincretici di gambe e bacino tipico dei neri che Noi bianchi rendiamo ridicolo quando proviamo a imitare. Nonostante mi sembrasse notevolmente bravo, notai che ballò senza attirare l'attenzione e senza disturbare l'armonia che ormai c'era sulla pista. Uscendo dal locale ebbi due contrastanti impressioni perchè tanto mi sembrò fuori luogo al banco, tanto era a suo agio da solo in pista. Quella notte lo sognai...anche se sotto forma di pura luce lo riconobbi sopratutto dalle emozioni che scaturivano da lui e invadevano tutto ciò che lo circondava. Il sogno fu rinfrancante e mi sveglia felice; notai quasi subito una sottile variazione nel mio percepire la luce. Come al solito mi preparai per andare al lavoro e un pensiero mi accompagnava: - "Quanto ancora riuscirò a sopportare quella stracciacazzi di mia moglie? ...quando la smetterà?" La giornata si concluse, la monotonia pervadeva i miei sentimenti. Rimasi sul divano ad ascoltare musica. fu solo quando mi decisi a prepararmi per la notte che mi ricordai di lui e pensai: - "Niente può apparire fuori luogo come ciò che più vi si adatta, accettandolo." Ovvio, questo è uno dei più classici errori della cultura occidentale. La differenza tra partecipare e possedere; fare parte di un ciclo, un disegno superiore o rendersi direttori del traffico. Comportamento passivo, nel senso dell'accettare ciò che ci circonda per scoprire lo spazio della nostra felicità, o attivo, nel senso di trasformare ciò che ci circonda nel tentativo di costruire uno spazio per la nostra felicità. Bhe, non sò come mai fui folgorato dal pensiero che Lui avesse trovato la risposta: accettare ciò che c'è per essere partecipe della trasformazione che è insita nella vita stessa. Il problema era come fare 'mia' questa folgorazione? Quali passi seguire per perseguire lo scopo della felicità? E sopratutto: come far aprire gli occhi della mia 'acida' metà su questa scoperta in modo che potesse seguirmi? Pensai: - "Innanzi tutto accetta!"
scrivere flessibile l'animo sorprende a se stesso con la dimenticanza
che gli appartiene come forma di presenza fondamentale nell'assenza
fetale. quella lontananza che m'appare e dispari hai vinto tu ma lassa
perdere gli altri che sono in fondo e sopra come te. niente appare come
sembra e niente è come è. Da quella prima volta con un basso in mano non
ho mai colto il senso degli alti e per questo mi stono ogni giorno nel
tentativo tentato di inutilmente raggiungermi. veloci e rapidi come
saette che si rincorrono senza tempo nel vortice sereno dell'imminente
impossibile come il futuro. quel futuro che ci manca come quel passato
che non torna sul trono ma se leggi un bel tomo t'addormenti sereno.
colto il segno dell'ineffabile scorrere fluido del dolore dentro e fuor
di se stesso si riprende assoluto il dominio dell'esistenza incerta come
apparenza certa del panta lone.
....e venne il giorno dell'addio all'io, a dio piacendo non piacendo al d'Io, addio!
dimettomi
mi dimetto da dimesso
mi rimetto
non rimane che un folletto
senza soldi poveretto
che pur spinge il suo carretto
nel dilemma del perfetto
esser senza l'apparire
non rimane che morire
questa non è poesia questa che niente si porta via questa è solo la vita mia questa è solo una malattia questa una stima di simpatia questa chimera che vola via questa che resta solo una scia questa e l'inchiostro non van più via questa non è solo poesia.
ero digiuno da una settimana e non capivo che la befana più non tornava più non tramava contro la diva contro la bava ma me rimane ancora un'ora prima di stare senza corona e allor vi dico che non mi resta che di scagliarmi fuor la finestra
l'effetto doppler mi prende sempre e non rimane che un DEFICENTE qui che vi canta queste canzoni non paion sempre ma sembran suoni e voi direte ma che vuoi fare io dico niente, solo gremare poi per il resto un buon bicchiere un paio d'amici tanto piacere!
se provassi a raccontarvi semplicemente la mia vita, in fondo non ci credereste. eppure è andata proprio così: fanculo la poesia, fanculo l'arte. Qui ed Ora, almeno sul pianeta che abito, c'è bisogno di politica, di quella spiccia, che non s'inciampa e che non t'incanta. bisogna scendere nel campo ed arare, rivoltare seminare. Oggi è primavera! con la luna nuova seminate tanta canapa ovunque potete, dalle aiuole delle città ai campi abbandonati, dalle cime delle alpi alle spiagge di lampedusa. ricopriamo lo stivale di un magico manto verde
"è il mio cuore che batte, è un ritmo che non comprendo. Come trovarsi in mezzo al cielo: senza ali per volare, senza aria da respirare. è come cadere in fondo al mare forse è come morire. e la gioia sarà svegliarsi di nuovo domani senza certezze, senza speranze, solo col mondo che ti viene incontro senza neanche un bastone con cui combattere. Solo tu e l'eternità."
"Eccomi, sono il momento che aspettavi, quell'attimo che dura un'eternità, una vita di felicità. Addio"