com(e)pensare l'assurdità: niente, non lo si vuole capire, non rinunzia il nunzio dell'a-storia a soffocare anzichè s'offrire.
'La poesia che è il linguaggio stesso delle trasgressioni del linguaggio, la poesia è sempre contestatrice!' (ciBì)
e sì con testa da sè questa onni presenza testU(gu)ale nella stessa assenza della pur minima parvenza contestatrice nell' inutile elencare paroline e paroloni ad indicare, proprio puntando il dito, la temibilissima variabilità del CARATTERE(???) umanoide deprezzato nel consumistico approccio global-mente interessato al 'riconoscimento pubblico'.
Non se ne esce, tutto questo formicolare intorno all'arte non stà producendo altro che il formicolare intorno agli dei, siamo alla morte dell'arte.
giovedì 21 marzo 2013
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