Pitagora, scoprendo i rapporti matematici tra gli strumenti e i suoni prodotti e generalizzando questo rapporto al mondo intero, espresse per primo, credo, il credo che "tutto è numero razionale", presto semplificato in "tutto è razionale": ciò esprimeva
"la fede che ciò che chiamiamo cosmo o mondo, lungi dall'essere un sistema caotico e inconoscibile, sia invece un "ordine pulito"...e si possa comprendere mediante la misura e la ragione."
(odifreddi-le menzogne di ulisse, longanesi)
La fede nella logica è perdurata fino ai giorni nostri contrastando la fede nelle religioni, così come nel soprannaturale e nell'astrologia, denigrandole grartuitamente per la loro presunta 'incompletezza'. Questa incompletezza però, a mio avviso, riguarda quella parte del cosmo che non è razionale, cioè esprimibile con un rapporto matematico, e che la scienza, o meglio, la logica semplicemente non considera.
Solo una piccola parte del cosmo è conoscibile, e rappresenta lo 'scudo' che l'uomo ha perfezionato nei millenni per affrontare l'inconoscibile senza essere spazzato via dalla sua immensità, in altre parole si può dire che la razionalità funziona come una lente fotocromatica che impedisce di vedere direttamente l'energia che è ovunque (come insegna einstein, e come accade per le divinità etc etc) perchè, come succede quando l'occhio si fissa sul sole e la retina si brucia, la nostra 'energia' (o anima o, semplicemente noi) al cospetto dell'inconoscibile bruceremmo in un istante.
continua.....
giovedì 24 aprile 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
e se quindi si brucia si rende conoscibile la nostra mera e incredibile nulla vacuità nell'esistenza reiterata e perpretata nel tempo. Fin dall'ancestrale sogno della consapevolezza. (flusso di coscienza oscuro)
Perche non:)
Posta un commento