dopo un piatto di lenticchie poco vien da chiedere al vil mortale se non...
l'appagare insincero
del suo becero clero
per riporto alla morte
della sorte consorte.
ma non è che divago
sul divano ch'è strano
giacchè sceglie solmente
chi su lui sta silente.
e non restan parole
da svuotar nell'onore
chè l'idiozia latente
a risarcir non si pente,
nè si danna pel dio
del condominio mio,
di riassumere ai molti
dei divaghi sì posti,
in dis-posti pre-posti
a raggiunger nei costi,
quelli che tu non fosti.
e sinanco dal mare,
cavalier micidiale,
non potesse svernare,
sol col cuore l'amare,
della vita la vita,
che ancor brucia infinita
sabato 24 gennaio 2009
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