Una cosa ha l'amore
che sovrasta le parole
quella strana emozione
una spinta che ha nome
in falli-bile erezione
sia di pene o di clitore
INDICA solo che il cuore
soddisfà la condizione
del divenire l'eccezione
sabato 6 marzo 2010
RE-NATO
io non son quello che scrive,
io son quello che ora vive
e la vita mi de-scrive
sarà un'altro che domani
troverà tra le sue mani
il romanzo c'ho vissuto
jah ne sono compiaciuto
è così che vi saluto
consapevole e cocciuto
io son quello che ora vive
e la vita mi de-scrive
sarà un'altro che domani
troverà tra le sue mani
il romanzo c'ho vissuto
jah ne sono compiaciuto
è così che vi saluto
consapevole e cocciuto
DE-SCRITTO
Non voglio pensare all'esser normale giacchè quale uguale diventa sociale ma l'etica stessa non solo è perversa rimette sè stessa alla traversa finendo in pareggio con l'epico scontro della coscienza come apparenza e non nel virtuale ma sempre banale riscontro per enne di lasciar ci le penne pensando che noi saremo gli eroi dell'avvenire che suda i suoi buoi....piuttosto mi sento un tristo lamento che porta quell'ombra diritta al centro dell'omissione di un solo cafone per render al mondo quel suo proprio orgoglio....latente è la via per chi già ci sia figurati invece chi sconta salato il conto avanzato da questo sociale ch'è il peggior animale: il viver domani ci taglia le mani
giovedì 28 gennaio 2010
(basta un raggio di sole)
Scrivo, certo!
Ma è flebile traccia,
difficile piaccia,
chè sviscera in faccia
l'odierna minaccia.
il non lasciar traccia
nel libro dell' ho.
Ma è flebile traccia,
difficile piaccia,
chè sviscera in faccia
l'odierna minaccia.
il non lasciar traccia
nel libro dell' ho.
PER DENTI
Poche cose sono presenti
come il dolore che viene dai denti
Nulla sviscera come i sapienti
ciò che nascondon le pieghe dei tempi
Del corpo restan sol poche tracce
da ciò che furon le nostre facce
pezzi di calcio spesso cariati
lasciano corpi dal tempo usati
nulla ci dice così chiaramente
che noi cadrem come l'ultimo
Dente.
come il dolore che viene dai denti
Nulla sviscera come i sapienti
ciò che nascondon le pieghe dei tempi
Del corpo restan sol poche tracce
da ciò che furon le nostre facce
pezzi di calcio spesso cariati
lasciano corpi dal tempo usati
nulla ci dice così chiaramente
che noi cadrem come l'ultimo
Dente.
mercoledì 20 gennaio 2010
ESUMATO II
dis si
Cosa risveglierà l'uomo dal torpore che sempre più lo porta a mistificare una libertà (quella di 'altri' di arricchirsi con lo sfruttamento) con quella assoluta? Questo 'sogno di benessere diffuso' costantemente proposto da televisone, stampa, pubblicità e politicanti che ci distrugge lentamente nello spirito, come un moderno satana tentatore, meriterebbe l'attenzione dei più qualificati esorcisti data la sua incessante spinta al profitto nonostante i danni causati al pianeta e ai suoi abitanti. R-esistere è possibile, seppur difficoltoso. Necessitano: lucidità, per non cadere nella quotidiana trappola mediatica, perseveranza, per vincere le tentazioni costanti del vicinato già succube, umiltà, per ricordarsi che NON abbiamo un corpo ma che lo SIAMO. Da queste basi si può svolgere un cammino, perennemente in salita, che porta allo stadio percettivo dai più chiamato 'risveglio' o 'illuminazione'. Lo sviluppo di questo sentiero non è mai prevedibile o preordinato nè si può dire che sia razionale. L'unico modo di seguirlo è usare il GPS che abbiamo tutti nel cuore, unico organo in grado di darci 'vera' direzione. Poche cose aiutano: il distacco, ovvero l'astensione dal desiderio che imprigiona volontà altrui, la non abitudine, cioè lo svolgersi imprevedibile delle giornate grazie al nostro comportamento non conformato, il silenzio o la quiete, unici in grado di farci ascoltare il canto flebile delle nostre vite. Su tutto l'impeccabilità, la ricerca di una vita vissuta senza interferire (bene e male non esistono come concetti assoluti, quindi l'unica cosa 'buona' che posso fare è non fare niente). Si evince quanto siamo lontani dalla meta in tutti quei casi in cui la quotidianità è il semplice ripetersi di giorni sempre simili tra loro. Giàcchè la sfida con la vita non può essere monotona non essendo infinita, non resta che rimischiare le carte per trasformare questa lontananza in un trampolino di lancio. Inventarsi abitudini sempre nuove e diverse fin a rendere 'normale' la cosa che appare più strana spezza le catene che ci hanno imprigionato fin qui e rende 'facile' ogni cammino: FINALMENTE LIBERI!
Cosa risveglierà l'uomo dal torpore che sempre più lo porta a mistificare una libertà (quella di 'altri' di arricchirsi con lo sfruttamento) con quella assoluta? Questo 'sogno di benessere diffuso' costantemente proposto da televisone, stampa, pubblicità e politicanti che ci distrugge lentamente nello spirito, come un moderno satana tentatore, meriterebbe l'attenzione dei più qualificati esorcisti data la sua incessante spinta al profitto nonostante i danni causati al pianeta e ai suoi abitanti. R-esistere è possibile, seppur difficoltoso. Necessitano: lucidità, per non cadere nella quotidiana trappola mediatica, perseveranza, per vincere le tentazioni costanti del vicinato già succube, umiltà, per ricordarsi che NON abbiamo un corpo ma che lo SIAMO. Da queste basi si può svolgere un cammino, perennemente in salita, che porta allo stadio percettivo dai più chiamato 'risveglio' o 'illuminazione'. Lo sviluppo di questo sentiero non è mai prevedibile o preordinato nè si può dire che sia razionale. L'unico modo di seguirlo è usare il GPS che abbiamo tutti nel cuore, unico organo in grado di darci 'vera' direzione. Poche cose aiutano: il distacco, ovvero l'astensione dal desiderio che imprigiona volontà altrui, la non abitudine, cioè lo svolgersi imprevedibile delle giornate grazie al nostro comportamento non conformato, il silenzio o la quiete, unici in grado di farci ascoltare il canto flebile delle nostre vite. Su tutto l'impeccabilità, la ricerca di una vita vissuta senza interferire (bene e male non esistono come concetti assoluti, quindi l'unica cosa 'buona' che posso fare è non fare niente). Si evince quanto siamo lontani dalla meta in tutti quei casi in cui la quotidianità è il semplice ripetersi di giorni sempre simili tra loro. Giàcchè la sfida con la vita non può essere monotona non essendo infinita, non resta che rimischiare le carte per trasformare questa lontananza in un trampolino di lancio. Inventarsi abitudini sempre nuove e diverse fin a rendere 'normale' la cosa che appare più strana spezza le catene che ci hanno imprigionato fin qui e rende 'facile' ogni cammino: FINALMENTE LIBERI!
venerdì 8 gennaio 2010
LA MIA MUSICA
Da quando ascolto musica, vivo di musica.
Come se ci fosse una connessione diretta tra emozioni e verità.
Non mi sono mai accontentato di sentire la melodia, ho sempre cercato nel testo il senso di quel sentimento che mi trasmetteva.
Così imparai l'inglese. Serviva ad amare considerazioni prese in prestito dai pink floyd. Oggi ancora spunta una lacrima. La questione non è semplice, in moltissime canzoni c'è arte. Almeno in quelle che deliziano le mie orecchie. Portatrici sane di consapevolezza, figlie degli anni in cui il rock era la musica del demonio, figlie della sofferenza di popoli soggiogati da logiche profittatrici e repressive, guardacaso.
Il problema era già evidente per il ludovico van, cercava e cercava l'accordo perfetto, un incrocio tra un quadro e una poesia, tre semplici note implicanti non solo l'orecchio ma anche l'anima. Una specie di magia, comunque molto esoterico. Esoterismo e musica, dai beatles di L.S.D. al serpente di jim. Raramente si raggiungono tali vette ed è sempre bene accompagnarsi con ottime sinfonie, momenti indistinti in cui riesci a percepire nettamente il silenzio.
Il silenzio, certo tutto parte da qui, e non solo la storia musicale, in principio era il verbo. Il verbo, si, ma quel verbo che si fa parola in un soffio di musica che non ha barriere linguistiche. in fondo dio ha sempre cantato la vita, o è la vita che ci ha sempre cantato dio? Direi che non conta, comunque sia è musica.
Ricomincio, vabene.
Da quando ascolto musica, vivo di musica.
Non solo per dire. Come in un esercizio yoga di meditazione, ascoltare certa musica aiuta lo spirito a riconciliarsi col mondo, con se stesso. Pratica ancestrale che richiama i mantra orientali si ritrova nella ripetitività del ritmo che costringe l'ascoltatore su se stesso, lo porta ad ascoltarsi mentre ascolta il suono ripetitivo del battere incessante della vita. Vivere di musica è naturale. La natura stessa è musica, basta andare in riva al mare per ascoltare sinfonie baritonali, nei prati estivi esplodono migliaia di suoni che paiono solo senza alcuna direzione unificante. Anche i sassi e l'aria 'suonano' senza che noi ci prestiamo troppo attenzione.
Allora ascoltare musica dev'essere prestare attenzione al mondo: in fondo la profonda conoscenza di noi stessi può arrivare soltanto dopo la conoscenza delle cose, prima, e degli altri, poi.
Va bene. Ricomincio.
Da quando ascolto musica, vivo di musica.
Oppure no, è da quando vivo che la musica ascolta me e come se prima non mi fosse stato possibile accorgermene solo ora scopro che c'è sempre qualcuno che ha combinato le note per darmi la sensazione giusta al momento giusto e mi chiedo: chi arriva prima?
Il musicista, l'ascoltatore o......la sensazione giusta!
Certamente taglia il traguardo con parecchio anticipo la sensazione giusta chè può solo essere specchiata dalla musica, che è sempre pronta a cambiare vestito, pettinarsi e truccarsi pur di sedurti l'ennesima volta. Ed io mi lascio ingannare, sedotto dal velo di maya, pronto a lasciare tutto un'altra volta per seguir quell'istinto che lacerato in mille brandelli mi si ri-presenta come lo stesso c'ha sedotto quel musicista che stà suonando ora proponendomi come risultato quella sensazione ch'io gli ho provocato, è tutto.
Ricomincio. Và, Bene!
La tua voce che m'in-canta
della musica il di-vino
mentre ascolto sul di-vano
il silenzio ch'è composto
per chi non è ancora morto.
Come se ci fosse una connessione diretta tra emozioni e verità.
Non mi sono mai accontentato di sentire la melodia, ho sempre cercato nel testo il senso di quel sentimento che mi trasmetteva.
Così imparai l'inglese. Serviva ad amare considerazioni prese in prestito dai pink floyd. Oggi ancora spunta una lacrima. La questione non è semplice, in moltissime canzoni c'è arte. Almeno in quelle che deliziano le mie orecchie. Portatrici sane di consapevolezza, figlie degli anni in cui il rock era la musica del demonio, figlie della sofferenza di popoli soggiogati da logiche profittatrici e repressive, guardacaso.
Il problema era già evidente per il ludovico van, cercava e cercava l'accordo perfetto, un incrocio tra un quadro e una poesia, tre semplici note implicanti non solo l'orecchio ma anche l'anima. Una specie di magia, comunque molto esoterico. Esoterismo e musica, dai beatles di L.S.D. al serpente di jim. Raramente si raggiungono tali vette ed è sempre bene accompagnarsi con ottime sinfonie, momenti indistinti in cui riesci a percepire nettamente il silenzio.
Il silenzio, certo tutto parte da qui, e non solo la storia musicale, in principio era il verbo. Il verbo, si, ma quel verbo che si fa parola in un soffio di musica che non ha barriere linguistiche. in fondo dio ha sempre cantato la vita, o è la vita che ci ha sempre cantato dio? Direi che non conta, comunque sia è musica.
Ricomincio, vabene.
Da quando ascolto musica, vivo di musica.
Non solo per dire. Come in un esercizio yoga di meditazione, ascoltare certa musica aiuta lo spirito a riconciliarsi col mondo, con se stesso. Pratica ancestrale che richiama i mantra orientali si ritrova nella ripetitività del ritmo che costringe l'ascoltatore su se stesso, lo porta ad ascoltarsi mentre ascolta il suono ripetitivo del battere incessante della vita. Vivere di musica è naturale. La natura stessa è musica, basta andare in riva al mare per ascoltare sinfonie baritonali, nei prati estivi esplodono migliaia di suoni che paiono solo senza alcuna direzione unificante. Anche i sassi e l'aria 'suonano' senza che noi ci prestiamo troppo attenzione.
Allora ascoltare musica dev'essere prestare attenzione al mondo: in fondo la profonda conoscenza di noi stessi può arrivare soltanto dopo la conoscenza delle cose, prima, e degli altri, poi.
Va bene. Ricomincio.
Da quando ascolto musica, vivo di musica.
Oppure no, è da quando vivo che la musica ascolta me e come se prima non mi fosse stato possibile accorgermene solo ora scopro che c'è sempre qualcuno che ha combinato le note per darmi la sensazione giusta al momento giusto e mi chiedo: chi arriva prima?
Il musicista, l'ascoltatore o......la sensazione giusta!
Certamente taglia il traguardo con parecchio anticipo la sensazione giusta chè può solo essere specchiata dalla musica, che è sempre pronta a cambiare vestito, pettinarsi e truccarsi pur di sedurti l'ennesima volta. Ed io mi lascio ingannare, sedotto dal velo di maya, pronto a lasciare tutto un'altra volta per seguir quell'istinto che lacerato in mille brandelli mi si ri-presenta come lo stesso c'ha sedotto quel musicista che stà suonando ora proponendomi come risultato quella sensazione ch'io gli ho provocato, è tutto.
Ricomincio. Và, Bene!
La tua voce che m'in-canta
della musica il di-vino
mentre ascolto sul di-vano
il silenzio ch'è composto
per chi non è ancora morto.
giovedì 17 dicembre 2009
L'ALONE
l'anima brulicante
quel sogno distante
il pensiero costante
è che sei cacciatore
e non passan due ore
senza che la tua preda
sfuggirà la tua presa
ed è questo che cerchi
chè il perenne soStare
in attesa del mentre
t'ha convinto a tornare
dove non sei più niente
quel sogno distante
il pensiero costante
è che sei cacciatore
e non passan due ore
senza che la tua preda
sfuggirà la tua presa
ed è questo che cerchi
chè il perenne soStare
in attesa del mentre
t'ha convinto a tornare
dove non sei più niente
sabato 5 dicembre 2009
BUCO il CIELO
buco il cielo
perchè
sono due i modi per
esser ciò che non è
o distruggere il corpo
o far crescer nell'orto....
perchè
sono due i modi per
esser ciò che non è
o distruggere il corpo
o far crescer nell'orto....
lunedì 9 novembre 2009
PURè
pur le unghie ho perso
nel grattar via il pretesto
sento un gelo dentro questo
corpo non ancora morto
ma dis-trarsi non si può
se solletico con ciò
l'attenzione che non sò
ri-trovar nell'altri-menti
già che si dipana il volo
del mio esser sempre solo
ricordiamo che ragione
fa sol rima con coglione
e mi stufa quest'eterno
triste Mente ritornello
dell'aver sempre ragione
senza trovarne soluzione
la ragione resta sempre
con chi usa la sua mente
e non cede da EGOista
alla facile conquista
nel grattar via il pretesto
sento un gelo dentro questo
corpo non ancora morto
ma dis-trarsi non si può
se solletico con ciò
l'attenzione che non sò
ri-trovar nell'altri-menti
già che si dipana il volo
del mio esser sempre solo
ricordiamo che ragione
fa sol rima con coglione
e mi stufa quest'eterno
triste Mente ritornello
dell'aver sempre ragione
senza trovarne soluzione
la ragione resta sempre
con chi usa la sua mente
e non cede da EGOista
alla facile conquista
mercoledì 4 novembre 2009
AiDA Merini
Scontro,
anima stropicciata
estro pungente,
visione latente,
Piccola ape furibonda
Avrai cambiato solo forma
apparente MAI
appartenente a tutti
donata ti sei come colei
che non sceglie chi sei
ma scioglie di versi
composti a sedere
e ti piace vedere
pur l'in-comprensione
chiedi al d'IO che
traccia finito
labirinto proibito
della ragione come prigione
libera sei
anima stropicciata
estro pungente,
visione latente,
Piccola ape furibonda
Avrai cambiato solo forma
apparente MAI
appartenente a tutti
donata ti sei come colei
che non sceglie chi sei
ma scioglie di versi
composti a sedere
e ti piace vedere
pur l'in-comprensione
chiedi al d'IO che
traccia finito
labirinto proibito
della ragione come prigione
libera sei
mercoledì 21 ottobre 2009
HAI KU O R E
sel mondo fosse stato
come ieri l'ho sognato
rimarresti senza fiato
scoprendo che non c'è peccato
-
se una volta carosello
c'inchiodava sul più bello
or con la pubblicità
dicon solo falsità
-
più le tette son rifatte
meglio produrranno latte
sù che aspetti or anche tu
puoi apparir come gesù
-
fermate il mondo voglio scendere
e non provare più a comprendere
gente che per poter spendere
anche il cor è pronta a vendere
-
if isn't only in my mind
you should sure be as a blind
LOOK! it's not a paradise
having what you now desire
giovedì 24 settembre 2009
TRE?NO!
se di viaggio si parla
posso sempre dir 'guarda'
e affacciandoti al cuore
tu vedrai in ogni dove
posso sempre dir 'guarda'
e affacciandoti al cuore
tu vedrai in ogni dove
D'IO
So stare, ed è certo
il cor sempre aperto
c'ha imparato a schivare
con la gioia del dare
quel silenzio latente
di quasi tutta la gente
il cor sempre aperto
c'ha imparato a schivare
con la gioia del dare
quel silenzio latente
di quasi tutta la gente
venerdì 18 settembre 2009
ALI TAgLIA
FA MIGLIA
camminando
un piede innanzi l'altro
senza alcun comando
solo e senza quando
con un grido di rimando
lungo la strada spando
un segno disegnando
il cammin evidenziando!
camminando
un piede innanzi l'altro
senza alcun comando
solo e senza quando
con un grido di rimando
lungo la strada spando
un segno disegnando
il cammin evidenziando!
domenica 13 settembre 2009
ESUMATO
"Gli sbagli sono spesso necessari per darsi la speranza che funge da pagliativo per il tempo che passa tra due rari momenti di gioia.
Peccato che non sia mai abbastanza la collaborazione che ci arriva dalle persone che ci circondano.
L'unico consiglio valido che un'amico ti può dare sono le conclusioni alle quali giungi mentre lui semplicemente ti ascolta.
Avete mai provato a sentire il silenzio?
Quando impari ad ascoltare il silenzio che sei in questa vita di rumore, hai la possibilità di far ascoltare lo stesso silenzio agli altri.
Questo è l'aiuto di cui un'uomo ha bisogno e non che gli si dica cosa fare."
Peccato che non sia mai abbastanza la collaborazione che ci arriva dalle persone che ci circondano.
L'unico consiglio valido che un'amico ti può dare sono le conclusioni alle quali giungi mentre lui semplicemente ti ascolta.
Avete mai provato a sentire il silenzio?
Quando impari ad ascoltare il silenzio che sei in questa vita di rumore, hai la possibilità di far ascoltare lo stesso silenzio agli altri.
Questo è l'aiuto di cui un'uomo ha bisogno e non che gli si dica cosa fare."
lunedì 7 settembre 2009
LAMPI DA GENIO
Ecco la razionalità:
con un pizzico di dialettica
posso convincerla
a fare cose aberranti l'anima
perchè, facendole 'tutti',
paiono ragionevoli.
Non bastan vagonate d'amore
per convincerla
a fare il 'bene' dell'anima
perchè 'Nessuno' fa così.
con un pizzico di dialettica
posso convincerla
a fare cose aberranti l'anima
perchè, facendole 'tutti',
paiono ragionevoli.
Non bastan vagonate d'amore
per convincerla
a fare il 'bene' dell'anima
perchè 'Nessuno' fa così.
martedì 1 settembre 2009
INCIPIT
Era tardi. Non restava che fare le valigie ed uscire senza perdere altro tempo.
Nonostante l'assenza persistente della penna trovava quasi impossibile mettersi a scrivere al pc e non solo perchè non sapeva usare dieci dita, si arrangiava più che bene con quattro, ma sopratutto per via del difficile controllo dualistico monitor/tastiera. Era come se stesse vedendo al lavoro lo scrittore che ancora si rifiutava di impersonificare. Nondimeno soffriva l'assenza del fruscio della carta e dell'odore d'inchiostro, insomma restava semplicemente ancorato a quelle sensazioni che oggigiorno non sono più così comuni.
Questa volta non si scordò di infilare nella valigia un blocco e due penne. Controllò di aver chiuso tutte le finestre e uscì. In strada cercò un taxi che non tardò a passare e si fece portare all'aereoporto.
Nonostante l'assenza persistente della penna trovava quasi impossibile mettersi a scrivere al pc e non solo perchè non sapeva usare dieci dita, si arrangiava più che bene con quattro, ma sopratutto per via del difficile controllo dualistico monitor/tastiera. Era come se stesse vedendo al lavoro lo scrittore che ancora si rifiutava di impersonificare. Nondimeno soffriva l'assenza del fruscio della carta e dell'odore d'inchiostro, insomma restava semplicemente ancorato a quelle sensazioni che oggigiorno non sono più così comuni.
Questa volta non si scordò di infilare nella valigia un blocco e due penne. Controllò di aver chiuso tutte le finestre e uscì. In strada cercò un taxi che non tardò a passare e si fece portare all'aereoporto.
domenica 9 agosto 2009
lunedì 27 luglio 2009
ULULUZZO
Lo scoglio sociale
non fatica il mare
dell'esser sè stessi
e noi poveretti
soffriamo la vita
nell'erger difetti
non v'è via d'uscita
la strada è salita
respiro a fatica.
non fatica il mare
dell'esser sè stessi
e noi poveretti
soffriamo la vita
nell'erger difetti
non v'è via d'uscita
la strada è salita
respiro a fatica.
mercoledì 22 luglio 2009
so che ci sei
e ti aspetto
e ti aspetto
domenica 12 luglio 2009
(è-E)VI(E)TATO VIETARE!

SE-VERAMENTE pensiamo la LIBERTA'.
Una fottuta parola, strapazzata dall'abuso personale del possesso, ridotta a comodo tornaconto per la stupidità del profitto.
Un tempo ilpoeta disse:
"prima di essere liberi
bisogna essere certi
di essere."
che non è banale, casomai semplice mente vera.
Quindi l'essere svolge le funzioni di fondamenta sulle quali costruire la LIBERTA', non la 'propria' (ch'è impossibile possederla, almeno LEI) bensì quell'unica che le renderebbe giustizia: e cioè la LIBERTA' pura e semplice di essere senza subire, senza dovere, senza divieti! Senza, cioè, quell'insieme di usi consuetudini e leggi che ha ridotto così male questa povera terra.
JAH, legge: se penso al momento in cui la prima 'legge' è stata promulgata 'vedo' un piccolo villaggio di caverne ed un grosso bottino di caccia da proteggere e da conservare, una caverna viene scelta ed il suo occupante gode il privilegio di poter mangiare senza più muoversi, comincia a pensare, smettendo d'essere, a come mantenerlo questo privilegio...
Da qui si dipana la misera storia della nostra 'civiltà' che ha ben poco di civile, ancor meno giustizia e più nessuna libertà.
venerdì 10 luglio 2009
PER-DONAR, SI'AMO!
Vaga è la vanga nel vagar,
com'è Babylonia a raccontar?
Già! meglio col ritmo ballar
senza ritorno col levar
e l'erba buona da bruciar
se dici canne ho da fumar.
com'è Babylonia a raccontar?
Già! meglio col ritmo ballar
senza ritorno col levar
e l'erba buona da bruciar
se dici canne ho da fumar.
sabato 13 giugno 2009
CHI S'OFFRE PER ME? IO!
S'è vero, com'è vero, che ogni piacere contiene in sè la sofferenza....
....non si può che s'offrir Se stessi!
DonarSe stessi nell'infinità ricerca di quella contromancanza che son IO per me, nell'eterno sfuggire dell'inconscio alla definizione di SE, rimargina la ferita inflitta dalla dicotomia esistenziale all'unità ch'è l'essere.
....non si può che s'offrir Se stessi!
DonarSe stessi nell'infinità ricerca di quella contromancanza che son IO per me, nell'eterno sfuggire dell'inconscio alla definizione di SE, rimargina la ferita inflitta dalla dicotomia esistenziale all'unità ch'è l'essere.
lunedì 8 giugno 2009
SONO PAZZO PER MOLTI, MA NON PER TUTTI.
"Eccomi, sono il momento che aspettavi,
quell'attimo che dura un'eternità,
una vita di felicità.
Addio"
MI dimetto.
Quello che pare più comprensibile da questo punto di vista è che il Sistema non è che il copione che siete costretti a recitare per sentirvi 'normali', uniformati e condiscendenti.
Svincolato da ogni recitazione passiva, il 'pazzo', può permettersi ogni possibile valutazione intrinseca che lo porta ad accettare il distacco dalla quotidianità in cui vi sentite soffocare.
L'individuo non è mai unico.
Esistono poche tipologie di 'essere' a cui si può ricondurre ogni esemplare, e ognuna ha peculiarità tese alla sopravvivenza della specie, MAI del singolo.
L'errore consiste nel non dare più valore alla vita che ai legami.
La Vita che scorre in ogni esemplare è Unica, la stessa per Tutti.
Ogni legame è invece diverso.
Questo rende affascinante legarsi, quasi più che vivere. Ma è altresì evidente che per quanto possano esser diversi ed attraenti i 'legami' non saranno altro che tentativi di 'generare' nuove tipologie di essere capaci di migliorare l'adattabilità della specie.
Libera promiscuità per generare libera specie...
quell'attimo che dura un'eternità,
una vita di felicità.
Addio"
MI dimetto.
Quello che pare più comprensibile da questo punto di vista è che il Sistema non è che il copione che siete costretti a recitare per sentirvi 'normali', uniformati e condiscendenti.
Svincolato da ogni recitazione passiva, il 'pazzo', può permettersi ogni possibile valutazione intrinseca che lo porta ad accettare il distacco dalla quotidianità in cui vi sentite soffocare.
L'individuo non è mai unico.
Esistono poche tipologie di 'essere' a cui si può ricondurre ogni esemplare, e ognuna ha peculiarità tese alla sopravvivenza della specie, MAI del singolo.
L'errore consiste nel non dare più valore alla vita che ai legami.
La Vita che scorre in ogni esemplare è Unica, la stessa per Tutti.
Ogni legame è invece diverso.
Questo rende affascinante legarsi, quasi più che vivere. Ma è altresì evidente che per quanto possano esser diversi ed attraenti i 'legami' non saranno altro che tentativi di 'generare' nuove tipologie di essere capaci di migliorare l'adattabilità della specie.
Libera promiscuità per generare libera specie...
domenica 7 giugno 2009
BHO
L'essere esala rantoli in-espressivi dell'ancestralità che ci accomuna.
OgniUno è diverso da SE'.
L'attualità di-lag/ante prima ri-unisce poi re-spinge l'utente in am-massa-TE quotidiane corse all'oro dei 5 minuti di autocelebrazione plateale.
Dis-integrati si salvano solo pochi ri-cercatori senza scopa, c'è comunque "troppa polvere".
Dal sistema esce la ri/petit(i)/vita' della giornata campale dello schiavo plateale.
MAI qualcun che si dimetta!
L'attualità di-lag/ante prima ri-unisce poi re-spinge l'utente in am-massa-TE quotidiane corse all'oro dei 5 minuti di autocelebrazione plateale.
Dis-integrati si salvano solo pochi ri-cercatori senza scopa, c'è comunque "troppa polvere".
Dal sistema esce la ri/petit(i)/vita' della giornata campale dello schiavo plateale.
MAI qualcun che si dimetta!
martedì 26 maggio 2009
SALTO (NELL'IPERSPAZIO)
(dal diario di bordo del capitano)
finalmente a casa...anche se questo 'pezzo' ho iniziato a scriverlo molto prima.
anzi se non stavo attentO a dove andare a capo uscivo pure di curva!
comunque, chiunque, la cacca la fa dovunque. ed IO? no, e qui i tasti battono ad un ritmo che per quanto ri-conosco, non conosco.
attento al sentire dimentico anche il giro di boa dei quaranta giacchè inevitabilmente le delusioni son più delle SORPRESE!
SORprenderSI. Certo un colpo di fortuna, almeno per avviar il tutto, è necessario. Ma al di là del culo (per quanto perfettamente rotondo esso possa apparire) rimangono due cose.
Da un lato, illuminati dal sole, gli amici...ancora, e sempre più capaci di cogliere quella differenza tra se e me che te li fa apprezzare ogni istante di più.
ma non voglio infierir, piuttosto proferir parola ch'è cosa nuova, per quanto sola e ricordar, del vano mar ch'è l'onda ad andar, oltre le rive nel conseguire, del non arrivo il fin tra guardo i monti ed il mar perchè altro non ho da far.
però, riman da dire, a mia con colpa, che chi dis colpa la colpa senza polpa non ne farà certo solfa per il limitar dell'orsa che rincorsa non s'appresta a far la cresta
angurie a me e a chi ancora c'è!
finalmente a casa...anche se questo 'pezzo' ho iniziato a scriverlo molto prima.
anzi se non stavo attentO a dove andare a capo uscivo pure di curva!
comunque, chiunque, la cacca la fa dovunque. ed IO? no, e qui i tasti battono ad un ritmo che per quanto ri-conosco, non conosco.
attento al sentire dimentico anche il giro di boa dei quaranta giacchè inevitabilmente le delusioni son più delle SORPRESE!
SORprenderSI. Certo un colpo di fortuna, almeno per avviar il tutto, è necessario. Ma al di là del culo (per quanto perfettamente rotondo esso possa apparire) rimangono due cose.
Da un lato, illuminati dal sole, gli amici...ancora, e sempre più capaci di cogliere quella differenza tra se e me che te li fa apprezzare ogni istante di più.
ma non voglio infierir, piuttosto proferir parola ch'è cosa nuova, per quanto sola e ricordar, del vano mar ch'è l'onda ad andar, oltre le rive nel conseguire, del non arrivo il fin tra guardo i monti ed il mar perchè altro non ho da far.
però, riman da dire, a mia con colpa, che chi dis colpa la colpa senza polpa non ne farà certo solfa per il limitar dell'orsa che rincorsa non s'appresta a far la cresta
angurie a me e a chi ancora c'è!
domenica 17 maggio 2009
VERO
"non è che limatura
d'anima rappezzata
nel cambio di ritmo
del cuore sor-preso
Da chi non è altro che
Vero."
d'anima rappezzata
nel cambio di ritmo
del cuore sor-preso
Da chi non è altro che
Vero."
STELLA!
Ho avuto il Sogno tra le mani
l'ho guardato, ascoltato, sognato
l'ho atteso, preso e sor-preso.
Mi ha lasciato così aperto a me stesso
non ho potuto far altro eccesso
Dal mare tornava al cielo
come acqua evaporata
Le sue mani di fata
non han lasciato
che una pressione agitata
l'ho guardato, ascoltato, sognato
l'ho atteso, preso e sor-preso.
Mi ha lasciato così aperto a me stesso
non ho potuto far altro eccesso
Dal mare tornava al cielo
come acqua evaporata
Le sue mani di fata
non han lasciato
che una pressione agitata
sabato 16 maggio 2009
giovedì 23 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
DE SOLA TRINA
Sempre caro mi fu questo tetto
e il suo muretto
che da tanta parte dell'umano orizzonte
il guardo esclude.
Giacchè se ti affacci e guardi oltre
son le cose contorte
fatte da mani distolte alla vita
e non son colte
chè ristagna alla natura
inchinandosi all'arsura
senza farne una cultura
che protegge lealmente
l'avanzar di questa gente
senza inceder solamente
nel cercar ma diventar
come onda del mar che
non si può raccontar.
e il suo muretto
che da tanta parte dell'umano orizzonte
il guardo esclude.
Giacchè se ti affacci e guardi oltre
son le cose contorte
fatte da mani distolte alla vita
e non son colte
chè ristagna alla natura
inchinandosi all'arsura
senza farne una cultura
che protegge lealmente
l'avanzar di questa gente
senza inceder solamente
nel cercar ma diventar
come onda del mar che
non si può raccontar.
DE SOLATI T'UDINE
Non so quale il parallelo
a render così basso il cielo.
sistemando ci tra i sassi
come fiori che stan bassi
tra gli ulivi che giganti
volan sempre tra li canti
dei due mari che vicini
qui producono dei vini
mentre lento il vecchio sole
sistemandoci da aiuole
nello scegliere l'assenza
che ti salva l'esistenza.
a render così basso il cielo.
sistemando ci tra i sassi
come fiori che stan bassi
tra gli ulivi che giganti
volan sempre tra li canti
dei due mari che vicini
qui producono dei vini
mentre lento il vecchio sole
sistemandoci da aiuole
nello scegliere l'assenza
che ti salva l'esistenza.
DE SOLATI, ONE
Foto sintesi. Fibre luminose
Espandersi o spander se.
l'oltre che sei, sette, otto
Il ricordo di quel botto
del tuo cor quando s'è rotto
Mi rincresce se non esce
colla lingua il parapiglia
del doman dove lo metto
solo un sogno nel cassetto
Qui sinsiste e si persiste
Sol il sol ci fa conquiste
risperando e spolverando
dell'andar sol camminando.
Espandersi o spander se.
l'oltre che sei, sette, otto
Il ricordo di quel botto
del tuo cor quando s'è rotto
Mi rincresce se non esce
colla lingua il parapiglia
del doman dove lo metto
solo un sogno nel cassetto
Qui sinsiste e si persiste
Sol il sol ci fa conquiste
risperando e spolverando
dell'andar sol camminando.
giovedì 2 aprile 2009
L'AMORE COME LE CILIEGIE
L'amore come le ciliegie
una tira l'altra
e così, una storia d'amore ci rende più belli e più sensibili,
ci rende PREDE.
Negarsi non vale. Fa male all'AMORE,
che certo non ci tenterebbe se desiderasse essere
uni voce
Amare è essere molteplici.
A scolto
M olteplicità
O nomatopeiche
R esistendo
E ternità
una tira l'altra
e così, una storia d'amore ci rende più belli e più sensibili,
ci rende PREDE.
Negarsi non vale. Fa male all'AMORE,
che certo non ci tenterebbe se desiderasse essere
uni voce
Amare è essere molteplici.
A scolto
M olteplicità
O nomatopeiche
R esistendo
E ternità
venerdì 27 marzo 2009
SOSTANTIVI
SoS. Tanti vi diranno che l'amore è la passione. Sbagli, ano. L'amore è l'essere. per se stessi superando se sterzi nella ricerca continua del mio IO più pro fondo di bottiglia. Masquerano dribbling dalla svista alla conquista! Svista è il fissar lo sguardo nel ricordo che dimentica il presente pre sentendo il ri cordam blè che dimentica il presente.
Or vi dico che latente s'aggira per la mente un pensiero fetente:
"mi sarò lavato i piedi sì da non farli odorare?"
"la grandezza mia ri siede
sul guardar ciò che si vede
senza porre a mio piacere
il guardo sul TUO sedere!"
Or vi dico che latente s'aggira per la mente un pensiero fetente:
"mi sarò lavato i piedi sì da non farli odorare?"
"la grandezza mia ri siede
sul guardar ciò che si vede
senza porre a mio piacere
il guardo sul TUO sedere!"
giovedì 26 marzo 2009
FELICE ILPOETA
Felice Ilpoeta
apprezza la seta
capisce le donne
son le sue colonne
da mus'esistanti
a stelle danzanti
Se si fan bruciare
dall'arte di amare.
apprezza la seta
capisce le donne
son le sue colonne
da mus'esistanti
a stelle danzanti
Se si fan bruciare
dall'arte di amare.
LEGGERE
PERLA. MORTE NERA MENTE SOFFRE.
Quella mente che mantiene una visione del bicchiere mezzo vuoto, già s'astiene dal suo semplice dovere. La questione non è se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Certamente sempre sarà sia in un modo che nell'altro e l'errore E' proprio il considerarlo dicotomico.
Vedi il bicchiere e puoi morire felice.
PER L'AMOR TENERAMENTE S'OFFRE
Amare è come si dice,
l'atto di esser Felice.
Io lo sono ultimamente.
Da che ho spento la mia mente
Quella mente che mantiene una visione del bicchiere mezzo vuoto, già s'astiene dal suo semplice dovere. La questione non è se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno. Certamente sempre sarà sia in un modo che nell'altro e l'errore E' proprio il considerarlo dicotomico.
Vedi il bicchiere e puoi morire felice.
PER L'AMOR TENERAMENTE S'OFFRE
Amare è come si dice,
l'atto di esser Felice.
Io lo sono ultimamente.
Da che ho spento la mia mente
martedì 24 marzo 2009
SORPRESE
mangio ricci con la birra
e mi sento un gran signore
giacchè suona il dolce amore
dalle corde del mio cuore
se allu ientu troi ripari
scopri presto che i due mari
han forgiato questa terra
per non farle far la guerra
del lavoro quotidiano
ch'assoggetta ogni umano
poi levandogli la mano
mentre ormai raccoglie il grano
e mi sento un gran signore
giacchè suona il dolce amore
dalle corde del mio cuore
se allu ientu troi ripari
scopri presto che i due mari
han forgiato questa terra
per non farle far la guerra
del lavoro quotidiano
ch'assoggetta ogni umano
poi levandogli la mano
mentre ormai raccoglie il grano
martedì 17 marzo 2009
per chi apprezza....
Cronologia
"il tempo della parola
non è scandito d'aurora
nè con la brezza se ne va via
il segno lasciato dalla fantasia"
Pro Li Fico
"Scrive da sempre il momento presente
giacchè di rado si apre la mente
Ma quell'istante se cogli sapiente
dura all'amore eternamente"
"il tempo della parola
non è scandito d'aurora
nè con la brezza se ne va via
il segno lasciato dalla fantasia"
Pro Li Fico
"Scrive da sempre il momento presente
giacchè di rado si apre la mente
Ma quell'istante se cogli sapiente
dura all'amore eternamente"
AVE OH MARIA
Canto la gioia di essere via
dalla balorda ch'è la testa mia
Sale dal cuore la fantasia
e se non penso non va più Via.
Torno sui passi di mastri giganti
che della poesia son stati i canti
Se nella notte si son relegati
è perchè maldetti l'hanno chiamati.
Giacche ci sono che vi porto in dono
dicendo che questo è solo il pretesto
Son piene di buchi che portano luci
dirette al cuore che prova dolore.
dalla balorda ch'è la testa mia
Sale dal cuore la fantasia
e se non penso non va più Via.
Torno sui passi di mastri giganti
che della poesia son stati i canti
Se nella notte si son relegati
è perchè maldetti l'hanno chiamati.
Giacche ci sono che vi porto in dono
dicendo che questo è solo il pretesto
Son piene di buchi che portano luci
dirette al cuore che prova dolore.
ilPOETA ESPRIME INCONTESTABIL MENTE CIO' CHE SENTI LATENTE
Cosa è la vita?
Già. Tutti vogliono sapere cos'è e pochi si preoccupano di come si vive. Prima di conoscere una cosa, o meglio per, bisognerebbe imparare ad usarla. Come gli artigiani hanno governato gli elementi nei secoli bui della scienza. Noi possiamo vivere pienamente senza sapere cosa ciò significhi. Certo non viviamo per mangiare nè, tantomeno, per lavorare.
Si vive per morire, e questa è la forza Non la condanna.
Già. Tutti vogliono sapere cos'è e pochi si preoccupano di come si vive. Prima di conoscere una cosa, o meglio per, bisognerebbe imparare ad usarla. Come gli artigiani hanno governato gli elementi nei secoli bui della scienza. Noi possiamo vivere pienamente senza sapere cosa ciò significhi. Certo non viviamo per mangiare nè, tantomeno, per lavorare.
Si vive per morire, e questa è la forza Non la condanna.
CONI GLI OfFRE SCOXTE
A caccia di suoni
più o meno virtuosi
capaci a filtrare
dalle onde del mare
il resto procace
del mondo vorace
trovando nel petto
quel do, poveretto
classi ficato
e quindi legato
al vincolo dato
dal fato segnato
d'inchiostro
svelato
all'uomo rinato
più o meno virtuosi
capaci a filtrare
dalle onde del mare
il resto procace
del mondo vorace
trovando nel petto
quel do, poveretto
classi ficato
e quindi legato
al vincolo dato
dal fato segnato
d'inchiostro
svelato
all'uomo rinato
giovedì 5 marzo 2009
AMO RE
Incapace di tenere a freno il mio cuore, amo.
Amo me stesso, l'Io ch'è altro da me, l'Io che mi somiglia e quello differente.
Amo perch'è l'unico modo c'ho trovato per Vivere, per Essere.
Amo tutti e tutto ciò che mi circonda perchè io sono tutto e tutto non è altro che nulla permeato di energia ch'è il cibo dell'amore.
Amo per non morire a questa vita.
Amo perchè ho ancora fame di energia.
Amo e amerò finche non morirò.
A scolto
M olteplicità
O nomatopeiche
R esistendo
E ternità
Amo me stesso, l'Io ch'è altro da me, l'Io che mi somiglia e quello differente.
Amo perch'è l'unico modo c'ho trovato per Vivere, per Essere.
Amo tutti e tutto ciò che mi circonda perchè io sono tutto e tutto non è altro che nulla permeato di energia ch'è il cibo dell'amore.
Amo per non morire a questa vita.
Amo perchè ho ancora fame di energia.
Amo e amerò finche non morirò.
A scolto
M olteplicità
O nomatopeiche
R esistendo
E ternità
martedì 3 marzo 2009
ASSO LATO
colto sul prato
tra nubi filtrato
e catapultato
nel regno fatato
sabato 21 febbraio 2009
T'ASSOpito neL'EONE
So, stavo guardando il camino, da solo,
senza musica se non quella delle fiamme,
col sole che bussava alla finestra.
Dipanavo pensieri cercando quello giusto.
Adatto dopo il parto ad incontrar la gente.
Mi arrovellai parecchio senza produrre effetto
finchè mi giunse questo.
senza musica se non quella delle fiamme,
col sole che bussava alla finestra.
Dipanavo pensieri cercando quello giusto.
Adatto dopo il parto ad incontrar la gente.
Mi arrovellai parecchio senza produrre effetto
finchè mi giunse questo.
giovedì 19 febbraio 2009
VIVI,AMO LA SCELTA
Siamo animali. Viviamo sulla terra e questa ci nutre. Noi umani ci distinguiamo dagli altri animali per l'intelligenza ma non perchè siamo gli unici ad averla. Piuttosto direi che siamo la specie che meno la usa. Il senso profondo di questo pensiero ci ha portati alla situazione attuale. Il cambiamento che molti cercano sarà possibile solo grazie alla consapevolezza. Questa infatti ci trascina dinanzi l'evidenza della nostra condizione di schiavi di un sistema basato sullo sfruttamento.
Noi viviamo grazie ai 'frutti' della terra, non coi.
Se fossimo coscienti della nostra condizione ci si rifiuterebbe di aderire ad un sistema che in cambio del presunto benessere, che rimane comunque un privilegio per pochi, richiede a quasi tutti, qualcuno si salva o perchè non aderisce o perchè è troppo aderente, di sacrificare la propria esistenza in una vita lavorativa che a lui ed ai suoi posteri lascerà ben poco.
Partendo da quelli che si salvano perchè troppo aderenti, bisogna dire che pur evitando la 'fatica' del lavoro spesso, forse sempre, sono schiavi di se stessi e del sistema che credono stupidamente di dominare. Costretti dalla loro stessa logica a sfruttare gli altri non possono che ritrovarsi loro stessi succubi del sistema che anche a loro chiede di avere sempre di più.
Non illudetevi quindi: non c'è limite alla ricchezza e questo implica che nessuno sarà mai felice di essere ricco giacchè desidererà sempre di più.
Noi viviamo grazie ai 'frutti' della terra, non coi.
Se fossimo coscienti della nostra condizione ci si rifiuterebbe di aderire ad un sistema che in cambio del presunto benessere, che rimane comunque un privilegio per pochi, richiede a quasi tutti, qualcuno si salva o perchè non aderisce o perchè è troppo aderente, di sacrificare la propria esistenza in una vita lavorativa che a lui ed ai suoi posteri lascerà ben poco.
Partendo da quelli che si salvano perchè troppo aderenti, bisogna dire che pur evitando la 'fatica' del lavoro spesso, forse sempre, sono schiavi di se stessi e del sistema che credono stupidamente di dominare. Costretti dalla loro stessa logica a sfruttare gli altri non possono che ritrovarsi loro stessi succubi del sistema che anche a loro chiede di avere sempre di più.
Non illudetevi quindi: non c'è limite alla ricchezza e questo implica che nessuno sarà mai felice di essere ricco giacchè desidererà sempre di più.
mercoledì 18 febbraio 2009
SEMPLICE MENTE LOGICA
Domenica c'è chi prepara pranzetti speciali, chi corre in chiesa e a chi non pesa. Tutti concordi sull'idea di base: Santificare le feste.
Soffermandosi emerge il netto contrasto col resto dei giorni che se non son da santificare saranno necessaria mente da demonizzare.
Poi dicono che il lavoro nobilita l'uomo.
Soffermandosi emerge il netto contrasto col resto dei giorni che se non son da santificare saranno necessaria mente da demonizzare.
Poi dicono che il lavoro nobilita l'uomo.
sabato 14 febbraio 2009
MIRAilCiOLO
Sole, anzi Soli.
Ogni giorno un nuovo Sole ci lascia Soli a cercar noi stessi.
C'è chi parte, chi in disparte, chi dimentica la parte.
Poi ci sono quelli che s'accendono e risplendono, per vedere meglio e non perder si.
Ogni giorno un nuovo Sole ci lascia Soli a cercar noi stessi.
C'è chi parte, chi in disparte, chi dimentica la parte.
Poi ci sono quelli che s'accendono e risplendono, per vedere meglio e non perder si.
TRA VISI AMO IL BEL VEDERE
Sei la prima, sconosciuta cocciuta, che osa apprezzare cotanto canto senza remore nè colore, semplicemente così, puro come il vibrar che t'ha creato e che tu hai imparato a cercare, riconoscere e guardare senza impallidire.
Or s'accende una luce nel mio cuore. E' l'ardore dell'io che altro infiamma nel beato parto del riconoscimento di Se, Me e Te.
Esisto, già esitavo ed ora STO, così impavido innanzi alla mia ultima Musa.
Or s'accende una luce nel mio cuore. E' l'ardore dell'io che altro infiamma nel beato parto del riconoscimento di Se, Me e Te.
Esisto, già esitavo ed ora STO, così impavido innanzi alla mia ultima Musa.
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