La pressione in cabina subì un lieve aumento all'aprirsi dei portelli e Lei si sentì mancare vedendo proprio Lui seduto due file davanti a Lei.
Solo dopo molte notti insonni si rese conto che Lui doveva essere salito proprio durante quella attesa inattesa a Heatrow. Non avrebbero potuto viaggiare da NY a London senza incrociare una volta almeno gli sguardi.
Per ora, incredula, tremula, frenula supera se stessa e osa, si alza col tempismo perfetto per incrociarlo proprio mentre Lui (per nulla) incredulo esce dalla sua fila.
Lei, improvvisando, gli passa davanti e si offre sculettando a sottolineare l'assenza del filo, appunto.
Lui ha poca scelta: gli ordini sono chiari, raggiungere - irretire - proteggere una giovane donna bianca che, non a caso, Lui conosce da sempre.
sabato 30 maggio 2015
venerdì 29 maggio 2015
EDITORI
lascio che sia
la parola stessa
a non essere
detta
la parola stessa
a non essere
detta
lunedì 25 maggio 2015
TOMI
can I show you
how deep is my peep?
can I meet you on
a bridge of rope and
tiles
can I sweet you
so dark and deep
to keep you
'ndeed.
how deep is my peep?
can I meet you on
a bridge of rope and
tiles
can I sweet you
so dark and deep
to keep you
'ndeed.
domenica 24 maggio 2015
PARLO DA SOLO PARLO CON ME
se cerchi un pazzo, vota me
per quell'andazzo che sempre c'è
tra chi ferisce se stesso e
non lascia freccia passar da te.
per quell'andazzo che sempre c'è
tra chi ferisce se stesso e
non lascia freccia passar da te.
martedì 19 maggio 2015
ORE
come si muore
da quale parte
entrare nel cuore
dove lasciare il dolore
come cambiare colore
alla vita mio amore
da quale parte
entrare nel cuore
dove lasciare il dolore
come cambiare colore
alla vita mio amore
ALI
ora sì che lo sento
prima era lento
ora è veloce
il cuore sussurra precoce
parole dorate
che non vanno ascoltate.
fa male la vita
che torna infinita
senz'argine ardita
orsù gioco anche
questa partita
prima era lento
ora è veloce
il cuore sussurra precoce
parole dorate
che non vanno ascoltate.
fa male la vita
che torna infinita
senz'argine ardita
orsù gioco anche
questa partita
mercoledì 13 maggio 2015
AMENI A ME MI
quanto mi piace
certa poesia
nasce una rima
e ti porta via
certa poesia
nasce una rima
e ti porta via
sabato 18 aprile 2015
SOLE
Solo, anzi Sole.
in cima la collina e senza nulla 'ntorno
il flusso vocale giace indomito
a colmare ogni attimo
senza guardare in faccia niente
aria
flusso
SE metti un filosofo nel deserto, la sabbia lo ascolterà?
in cima la collina e senza nulla 'ntorno
il flusso vocale giace indomito
a colmare ogni attimo
senza guardare in faccia niente
aria
flusso
SE metti un filosofo nel deserto, la sabbia lo ascolterà?
venerdì 13 marzo 2015
LA TV LOGORA CHI CE L'HA
qui diparte la ventura
di chi l'alma si satura
dei programmi disegnati
alla fin del designati
sottostare tutti quanti
a quel bieco divenire
che si fermall'apparire
meglio sempre scomparire
disattendere sparire
dis dire
di chi l'alma si satura
dei programmi disegnati
alla fin del designati
sottostare tutti quanti
a quel bieco divenire
che si fermall'apparire
meglio sempre scomparire
disattendere sparire
dis dire
mercoledì 14 gennaio 2015
ORO COLATO
Ogni possibile attimo appare impossibile per un attimo.
Ogni impensabile gesto è compiuto nel gesto stesso.
Ogni parola maldestra è sinistra sine confessa.
Ogni giorno che dio manda in terra
si porta appresso quel tanto di guerra
non solo i cannoni ma tanti campioni
tra i più compagnoni.
E sia. L'ho dato
il mio parere.
Ogni impensabile gesto è compiuto nel gesto stesso.
Ogni parola maldestra è sinistra sine confessa.
Ogni giorno che dio manda in terra
si porta appresso quel tanto di guerra
non solo i cannoni ma tanti campioni
tra i più compagnoni.
E sia. L'ho dato
il mio parere.
lunedì 22 dicembre 2014
I NO ALLA GIOIA
a me piacerebbe molto
ma la gioia sfugge se
appena provi a placcarla
x fermarla lei è jah
altrove per ore senza
odore dimentico il sudore
da suore senz'odore
sol quel calore che
non riprende altro che
le tue tende me
gli ho mutande
uno come me ha bisogno di poco ma quel poco non glielo devi levare perchè le conseguenze andrebbero certo al di là delle apparenze. giro il cd.
il perchè delle cose apparenti non stà nell'apparenza nè nella paranza ma la sostanza che stu pisce impigliato nell'amo re sister act
dubbio/so/spiro/atto/ato/tali/zare/dare/fare
posso copiare
ma mai chiunque
è nella scelta
d'ello riginale
ch'essi distingue
chi è pingue
stò pentito all'infinito
ch'oltre il muretto inquisito
appar contrito nel plastico-
-co-costituito e non delfi
nito in cattedra unito al volo
pentito di chi firma incolpito
un documento bandito da li
codici antico senza burla
inserito come re so insignito
di regale illo visto lo
per poi dir non è tristolo
ma sorella di lei par che
dica a costei saran pur
cazzi miei.
è jah tutto passato
ma la gioia sfugge se
appena provi a placcarla
x fermarla lei è jah
altrove per ore senza
odore dimentico il sudore
da suore senz'odore
sol quel calore che
non riprende altro che
le tue tende me
gli ho mutande
uno come me ha bisogno di poco ma quel poco non glielo devi levare perchè le conseguenze andrebbero certo al di là delle apparenze. giro il cd.
il perchè delle cose apparenti non stà nell'apparenza nè nella paranza ma la sostanza che stu pisce impigliato nell'amo re sister act
dubbio/so/spiro/atto/ato/tali/zare/dare/fare
posso copiare
ma mai chiunque
è nella scelta
d'ello riginale
ch'essi distingue
chi è pingue
stò pentito all'infinito
ch'oltre il muretto inquisito
appar contrito nel plastico-
-co-costituito e non delfi
nito in cattedra unito al volo
pentito di chi firma incolpito
un documento bandito da li
codici antico senza burla
inserito come re so insignito
di regale illo visto lo
per poi dir non è tristolo
ma sorella di lei par che
dica a costei saran pur
cazzi miei.
è jah tutto passato
domenica 30 novembre 2014
TUTTOBENE minuto per minuto
Tutto ciò che puoi immaginare sfugge l'andare a cagare del mare e non rimare che appare luguale tornare a montare e monitorare il flusso di sangue dal quale arrivare per poi ripartire a se stesso e quale un parco ma porco animal distorto se non mi fermo non so cosa perdo perchè non canta la via che mi butta via se poi sei capace di legger ste frasi che mai banali appaion geniali in quella scrittura che regge l'usura.
io mi rivolgo rivolgendo me volto ancora una volta senza una svolta per sette la volta dell'arco che teso dal peso della colonna che prende la donna la sbatte la monta la smonta e ci conta a correr pel viale se a se dis eguale quel tale che appare a me come il pesce che c'è e torna da Te.
per senza la rima la vita contrita a se come sempre appare rapita.
da quelle firme che sì disegnano e come una figlia che si fa famiglia camminando per quando le pale donando a chi mele schiaccia pel la figuraccia di non poter dire ciò che jha capire e carpire capperi unire e disdire per apparire ma lasciare se stessi al colmo dei lessi e letti e ri letti e ancora non detti ma ripetati come i pennuti che a paia ne vanno a far loro danno si droghi fin dora chi teme l'aurora lauranno il tempo è l'inganno quel che mi rimane è soltanto questo quel gesto funesto che ancor un pretesto eppur mi figura in tutta natura è l'esser di suo un cubico pertugio che senza l'indugio io qui mi propongo di render pertugio nel quale stivare quel pezzo da dare di carne all'amore e non se ne dica che si benedica che mica la fica appaia infinita perchè la Mia amica che è federica di mostra da sempre che l'esser si sente co stretto a migrare da in mezzo alle gambe fin quelle mutande che grazie ad IO dIO son sode e compatte per quanto sian atte non a rifiutare ma ad assaggiare quel pezzo di carne che là sempre mancare.
io mi rivolgo rivolgendo me volto ancora una volta senza una svolta per sette la volta dell'arco che teso dal peso della colonna che prende la donna la sbatte la monta la smonta e ci conta a correr pel viale se a se dis eguale quel tale che appare a me come il pesce che c'è e torna da Te.
per senza la rima la vita contrita a se come sempre appare rapita.
da quelle firme che sì disegnano e come una figlia che si fa famiglia camminando per quando le pale donando a chi mele schiaccia pel la figuraccia di non poter dire ciò che jha capire e carpire capperi unire e disdire per apparire ma lasciare se stessi al colmo dei lessi e letti e ri letti e ancora non detti ma ripetati come i pennuti che a paia ne vanno a far loro danno si droghi fin dora chi teme l'aurora lauranno il tempo è l'inganno quel che mi rimane è soltanto questo quel gesto funesto che ancor un pretesto eppur mi figura in tutta natura è l'esser di suo un cubico pertugio che senza l'indugio io qui mi propongo di render pertugio nel quale stivare quel pezzo da dare di carne all'amore e non se ne dica che si benedica che mica la fica appaia infinita perchè la Mia amica che è federica di mostra da sempre che l'esser si sente co stretto a migrare da in mezzo alle gambe fin quelle mutande che grazie ad IO dIO son sode e compatte per quanto sian atte non a rifiutare ma ad assaggiare quel pezzo di carne che là sempre mancare.
dal buco riempito
ha l'alma colpito
e l'esser rapito
sia ricostituito.
p.s. se lo decifro il mio IO inficio
venerdì 21 novembre 2014
ed è RA
Prendete un uomo, riempitegli il piatto ogni volta che lo
chiede, fornitegli un tetto per le intemperie.
Soddisfate anche qualche voglia più superflua e, infine, dategli accesso ad una biblioteca.
Ne otterrete presto un filosofo.
Perchè pensare non è altro che allineare neuroni, e state certi che, per quante possano essere, le combinazioni non sono infinite.
"neuroni che impazziscono
per trovare un nuovo ordine
e sbattono tra di loro
tentando di ricostruire
le sensazioni di gioia primordiale
che mi diedero i tuoi occhi
da me colti in indagini
che non riesco a dimenticare."
Soddisfate anche qualche voglia più superflua e, infine, dategli accesso ad una biblioteca.
Ne otterrete presto un filosofo.
Perchè pensare non è altro che allineare neuroni, e state certi che, per quante possano essere, le combinazioni non sono infinite.
"neuroni che impazziscono
per trovare un nuovo ordine
e sbattono tra di loro
tentando di ricostruire
le sensazioni di gioia primordiale
che mi diedero i tuoi occhi
da me colti in indagini
che non riesco a dimenticare."
lunedì 17 novembre 2014
ATTIMI
pensare il pensiero come siero alla positività innata e defecata senza limite allo scampolo estetico che patetico mi rimanda sotto l'ala che campa napoli e poi muori con gli odori che son fuori dai meloni radiattivi degli attivisti tristi che se ci penso ancor fa male.
non è questione della questione in sè, la questione è che questione non è l'esser lessare o l'apparire appariscente cosciente e consenziente seppur banalmente sapiente, qui direi che non fa sei per sei ma te chi sei, io e tu che vuoi di più, io è tu che dir di più, noi e voi non sono l'oro piuttosto l'alloro allora all'oro cala il piatto che il tris si sbatte il mazzo non tagliato mai mischiato e decisamente ambrato non smembrato e sminuzzato dal depensar codificato così ficcato e non sviato non svitato che sia matto è dono grato e grato son a gratosoglio dio non voglio non che Dio non sia Poi Pio. Pio tutto con quell'asso che mi sbatto seppur di picche e lance non parliamo che taglienti son i denti dei sapienti che con tenti tanti con te nuti muti sudi ci piace al rapace verace che a diecimila tace gode l'alito di vino del beone poverino presso che si fa com presso senza alito e confesso.
non ho fatto il soldato
(a piero
non è questione della questione in sè, la questione è che questione non è l'esser lessare o l'apparire appariscente cosciente e consenziente seppur banalmente sapiente, qui direi che non fa sei per sei ma te chi sei, io e tu che vuoi di più, io è tu che dir di più, noi e voi non sono l'oro piuttosto l'alloro allora all'oro cala il piatto che il tris si sbatte il mazzo non tagliato mai mischiato e decisamente ambrato non smembrato e sminuzzato dal depensar codificato così ficcato e non sviato non svitato che sia matto è dono grato e grato son a gratosoglio dio non voglio non che Dio non sia Poi Pio. Pio tutto con quell'asso che mi sbatto seppur di picche e lance non parliamo che taglienti son i denti dei sapienti che con tenti tanti con te nuti muti sudi ci piace al rapace verace che a diecimila tace gode l'alito di vino del beone poverino presso che si fa com presso senza alito e confesso.
non ho fatto il soldato
(a piero
martedì 28 ottobre 2014
GUERRA FONDA IO
non metto mi piace
per voi mi dispiace
ma sono capace
del viver rapace
per voi mi dispiace
ma sono capace
del viver rapace
lunedì 8 settembre 2014
EDUC ARSI
e dunque arsi
nel tentativo di darsi
senza sosta sottrarsi
all'arcigno ricord'arsi
io io brucia il divino
dell'alcool l'inchino
invano sottr'arsi
invano sò arsi
non resta in natura
altra sfumatura
dell'esser dal fuoco
ricotto al su' scopo
nel tentativo di darsi
senza sosta sottrarsi
all'arcigno ricord'arsi
io io brucia il divino
dell'alcool l'inchino
invano sottr'arsi
invano sò arsi
non resta in natura
altra sfumatura
dell'esser dal fuoco
ricotto al su' scopo
mercoledì 30 luglio 2014
VOGL'IO
ma se vi lascio, vi abbandono,
col mio tocco sempre buono
per tornar nella mia mente
a scandir in stò presente
quelle rime che mie assenze
non rispondon al presente
inconfondibile latente
animale che si sente
già braccato dalla gente
ch'è normal sepur banale
o meglio a tutti l'altri uguale
senza ridir l'animale
che non l'anima l'uguale
non un corpo di suo morto
da far viver con un soffio
ma quel soffio ch'è jah corpo
seppur non ci sia mai morto
poi per questo ch'è contorto
questo ragionar distorto
se son io oppur mio dio
a scegler ciò che vogl'IO
col mio tocco sempre buono
per tornar nella mia mente
a scandir in stò presente
quelle rime che mie assenze
non rispondon al presente
inconfondibile latente
animale che si sente
già braccato dalla gente
ch'è normal sepur banale
o meglio a tutti l'altri uguale
senza ridir l'animale
che non l'anima l'uguale
non un corpo di suo morto
da far viver con un soffio
ma quel soffio ch'è jah corpo
seppur non ci sia mai morto
poi per questo ch'è contorto
questo ragionar distorto
se son io oppur mio dio
a scegler ciò che vogl'IO
giovedì 3 luglio 2014
PUNTOEVIRGOLA
...felice di non esserlo,
venerdì 13 giugno 2014
DI.S-CORSO IO (ovvero come ti annodi il cappio)
Benvenuto pottini detto e fatto di maria
Or che qui noi siamo in tre
proverei a spiegar-me a te
di quell'IO che sempre c'è
comandar è il suo perché!
Per non fare a lui capire
tocca usare molte rime
perché sai come le cime
lo riducono a dormire.
Senza d'IO solo si sente
il percepibile incosciente
quell'infinità latente
confondibil col presente.
-
è da sempre che lo senti
scivolare tra le menti
della tua generazione
mentre fate colazione
non puòl' esser mai bastanza
ch'è una frase riempipanza
tocca invece divenire
sopra anche, gambe e retti
ricordando chel davanti
è megliò lasciarlo ai santi.
-
non è un dis corso inteso come botta e risposta, lo definirei più lasciandolo indefinito. proviamo per una volta ad affrontare il coro saltando le torna.
prima di tutto c'è il linguaggio, crea guasti anche quando dico che il linguaggio crea guasti, in pratica quando parliamo se va bene c'è un eco, se va male sono infiniti. questo linguaggio non può servirci giacché ci asserve, dominando noi e tutto ciò che ci circonda, cominciando col definire falsamente l'indefinibile e trascurando ogni aspetto mistico della vita ci riduce a poltiglia sottomessa incapace di dirigere alcunché al di fuori del discorso stesso che è e resta padrone del dire e comandante il fare.
proporrei una pausa, e qui dovrei stupirvi, intanto stupisco me, istupidisco l'io.
qui vorrei arrivare una volta per tutte ad essere ignorato come si deve perché state ben attenti che tra poco sentirete uscire da questa ugola il verso incline a dimostrar la pazzia che mi dona alcuni attimi che passano al passato delle verdure che non ho congelato ma stufato con la carne che ho rifiutato dato l'odore innato di morte con sé portato. disse dicendo che il bene dire non può finire dentro il convento senza portento mi rappresento
dopodiché viene il pensiero, distinguendo per favore il pensiero dall'umore capiamo subito che yoU muore.... il pensiero è ciò che da la vita, quando cessa il pensiero sospende la vita....questo non eleva il pensiero ma decade la vita....torna il linguaggio ed i suoi guasti. la vita è figlia del pensiero e non il pensiero figlio della vita. facile se depensato come rappresentazione immagine del cervello che bel bello si fa fardello e ci raggira comunque e sempre senza apparente definizione dell'esser schiavi noi e lui padrone, facile vero se chi ci pensa è il pensiero......
non per dir manca l'amore giusto perché l'ha a more le more more morTe mor te tua
ta tu andò ci nel là no
costo lette non le lessi meglio fritte dà sapere.
Or che qui noi siamo in tre
proverei a spiegar-me a te
di quell'IO che sempre c'è
comandar è il suo perché!
Per non fare a lui capire
tocca usare molte rime
perché sai come le cime
lo riducono a dormire.
Senza d'IO solo si sente
il percepibile incosciente
quell'infinità latente
confondibil col presente.
-
è da sempre che lo senti
scivolare tra le menti
della tua generazione
mentre fate colazione
non puòl' esser mai bastanza
ch'è una frase riempipanza
tocca invece divenire
sopra anche, gambe e retti
ricordando chel davanti
è megliò lasciarlo ai santi.
-
non è un dis corso inteso come botta e risposta, lo definirei più lasciandolo indefinito. proviamo per una volta ad affrontare il coro saltando le torna.
prima di tutto c'è il linguaggio, crea guasti anche quando dico che il linguaggio crea guasti, in pratica quando parliamo se va bene c'è un eco, se va male sono infiniti. questo linguaggio non può servirci giacché ci asserve, dominando noi e tutto ciò che ci circonda, cominciando col definire falsamente l'indefinibile e trascurando ogni aspetto mistico della vita ci riduce a poltiglia sottomessa incapace di dirigere alcunché al di fuori del discorso stesso che è e resta padrone del dire e comandante il fare.
proporrei una pausa, e qui dovrei stupirvi, intanto stupisco me, istupidisco l'io.
qui vorrei arrivare una volta per tutte ad essere ignorato come si deve perché state ben attenti che tra poco sentirete uscire da questa ugola il verso incline a dimostrar la pazzia che mi dona alcuni attimi che passano al passato delle verdure che non ho congelato ma stufato con la carne che ho rifiutato dato l'odore innato di morte con sé portato. disse dicendo che il bene dire non può finire dentro il convento senza portento mi rappresento
dopodiché viene il pensiero, distinguendo per favore il pensiero dall'umore capiamo subito che yoU muore.... il pensiero è ciò che da la vita, quando cessa il pensiero sospende la vita....questo non eleva il pensiero ma decade la vita....torna il linguaggio ed i suoi guasti. la vita è figlia del pensiero e non il pensiero figlio della vita. facile se depensato come rappresentazione immagine del cervello che bel bello si fa fardello e ci raggira comunque e sempre senza apparente definizione dell'esser schiavi noi e lui padrone, facile vero se chi ci pensa è il pensiero......
non per dir manca l'amore giusto perché l'ha a more le more more morTe mor te tua
ta tu andò ci nel là no
costo lette non le lessi meglio fritte dà sapere.
non chiedete dell'azione se non volete d'emozion perire col vostro amato differire, disgregare di mostrare dissertare, non rimane che remare contro il reno che a spirale ci risale sull'altare e qui viene a deprecare l'esser sempre a tutti uguale senza altro dimostrar che la lezione imparar.....dimentica e respira, respira e dimentica, sogna,
varia ogni tua bisogna combina il buono col cattivo scegli sempre il men voluto e disossati l'ossuto il pennuto ed il voluto senza altro rigurgito rigurgitato editato e non filtrato come flusso rimirato del non essersi appartato da tastier dimenticato e qui sol or ricordato nel non esser dimenticato
respirando nel pallone non può che durarmi ore ora in petto il do signore signora si ignora ignora il marito signora lauti siamo cogli dei fanne mazzi come pazzi son a noi mestrui deli fatti tuoi
c’è così tanto amore in questo che capirne il pretesto è impossibile, lo ammetto lo ometto l’ometto lo metto l’ho messo lo stesso lo scopo lo scordo lo scoglio che al mare mi riporta uguale pur senza finestre ma meglio minestra d’assaltarci dentro per questo vi sento gridare dal dare di petto quel do che ancor lo ri metto nel ‘esser da stesso ricordo provetto che dir se lo ammetto che son poveretto per questo sociale non val manco un cane quell’essere IO e non il mio d’IO
riman do parlan do contan do nan do
fuck hal do!
varia ogni tua bisogna combina il buono col cattivo scegli sempre il men voluto e disossati l'ossuto il pennuto ed il voluto senza altro rigurgito rigurgitato editato e non filtrato come flusso rimirato del non essersi appartato da tastier dimenticato e qui sol or ricordato nel non esser dimenticato
respirando nel pallone non può che durarmi ore ora in petto il do signore signora si ignora ignora il marito signora lauti siamo cogli dei fanne mazzi come pazzi son a noi mestrui deli fatti tuoi
c’è così tanto amore in questo che capirne il pretesto è impossibile, lo ammetto lo ometto l’ometto lo metto l’ho messo lo stesso lo scopo lo scordo lo scoglio che al mare mi riporta uguale pur senza finestre ma meglio minestra d’assaltarci dentro per questo vi sento gridare dal dare di petto quel do che ancor lo ri metto nel ‘esser da stesso ricordo provetto che dir se lo ammetto che son poveretto per questo sociale non val manco un cane quell’essere IO e non il mio d’IO
riman do parlan do contan do nan do
fuck hal do!
martedì 27 maggio 2014
cA_TEti
Ma chi, a chi, ma ...
manchi il bersaglio
tral traguardo
del ghepardo baldo
espavaldo pur
essendo daglio
non smette,
non smette RE,
non smettere
di ricordarcelo
"la coppia è un meccanismo guasto"
manchi il bersaglio
tral traguardo
del ghepardo baldo
espavaldo pur
essendo daglio
non smette,
non smette RE,
non smettere
di ricordarcelo
"la coppia è un meccanismo guasto"
ALLITTERO ALLIGATORI
Danza lamo sulla pelle ribelle che impelle le belle barelle dettate da fate parecchio svogliate per quanto voi fate loro sono fate.
E' MAGGIO!
SGAMABALA LORO
SGOMBRALA ORA
SGOMBRALO ORO
SGAMALALLORA
SGAMALAMBO
SGAMAILLAMBRO
SGAMALAMBRO
SGALAMBRO!!!
SGOMBRALA ORA
SGOMBRALO ORO
SGAMALALLORA
SGAMALAMBO
SGAMAILLAMBRO
SGAMALAMBRO
SGALAMBRO!!!
lunedì 3 marzo 2014
LA GRASSA BELLEZZA
se siete grande e pur pensatore
dovreste almeno farvi un favore
provate a capire com ci si sente
ad esser Voi l'onni potente
per questo silvio ancor vi vuol bene
e riproduce le vostre pene
lui ci guadagna palate d'onore
pur non sapendo cos'è l'amore
dovreste almeno farvi un favore
provate a capire com ci si sente
ad esser Voi l'onni potente
per questo silvio ancor vi vuol bene
e riproduce le vostre pene
lui ci guadagna palate d'onore
pur non sapendo cos'è l'amore
venerdì 7 febbraio 2014
L'O SO
osasse osar chi osar non osa
mi m'osa in cor l'osarmi ancora
mi m'osa in cor l'osarmi ancora
giovedì 16 gennaio 2014
L'arte e il Salento. (RI-ESUMATO)
L'arte è il respiro dell'umanità. L'arte è il respiro della terra compreso e tradotto in simbolo che diventa ricchezza spirituale. L'arte è espressione, comunicazione, confronto e affronto. L'arte è comprensione. La terra Salentina parla e chi fa arte l'ascolta, si innamora e piange perchè ne percepisce il lamento. Questa terra viene violentata ogni istante dai politici e dagli amministratori come dai suoi figli che oggi cercano la felicità nel progresso economico e dimenticano quello spirituale! Non servono strade, non servono parchi, non servono eliche. Serve l'attenzione che viene dall'amore, serve la pazienza che viene dal bello, serve l'orecchio che ascolta il respiro degli alberi e la bocca che lo racconta, serve (qui come ovunque) l'educazione che porta comprensione ed accettazione della propria storia e del proprio destino. Prendere i più giovani, occuparsi di loro, educarli al bello è l'unica speranza per vivere domani in un mondo migliore.
Adesso BASTA!
Adesso BASTA!
martedì 8 ottobre 2013
LA TRINA
popol inetto anarchimperfetto
non son i poeti o i navigatori
ma i molti santi e quei rematori
che spingon la barca da molti amata
verso la fine di fatto annunciata
e dà per sempre chè vige latente
nel bel paese il motto presente:
della gallina ne mangierò tre
se mi nascondo quest'uovo per me!
un bel giorno un poveretto
nello spinger il carretto
inciampò in un cofanetto
pien dell'oro maledetto.
sui due piedi si propose
di raccoglier quelle cose
ma in un lampo le ripose
rammentandosi due cose:
non avrebbe avuto mai
abbastanza per i guai
e se hai soldi più non sai
senza come tu farai.
la politica non è
render conto proprio a te
caso mai x quella gente
conta più che mai il presente
nell'avere bene in mente
come sviscerar latente
l'odio c'hai per l'altriMente
non son i poeti o i navigatori
ma i molti santi e quei rematori
che spingon la barca da molti amata
verso la fine di fatto annunciata
e dà per sempre chè vige latente
nel bel paese il motto presente:
della gallina ne mangierò tre
se mi nascondo quest'uovo per me!
un bel giorno un poveretto
nello spinger il carretto
inciampò in un cofanetto
pien dell'oro maledetto.
sui due piedi si propose
di raccoglier quelle cose
ma in un lampo le ripose
rammentandosi due cose:
non avrebbe avuto mai
abbastanza per i guai
e se hai soldi più non sai
senza come tu farai.
la politica non è
render conto proprio a te
caso mai x quella gente
conta più che mai il presente
nell'avere bene in mente
come sviscerar latente
l'odio c'hai per l'altriMente
venerdì 4 ottobre 2013
VAPORIZZATI
non i vaporetti un tempo amati
solcan i mari poco agitati
portano corpi ormai disagiati
credono invano essersi salvati
non per i tanti che muoion in mare
cala la lacrima che mi fa pensare
ma pei porelli che arrivan di quà
e che diventano senza pietà
parte del mondo che li sfrutterà
solcan i mari poco agitati
portano corpi ormai disagiati
credono invano essersi salvati
non per i tanti che muoion in mare
cala la lacrima che mi fa pensare
ma pei porelli che arrivan di quà
e che diventano senza pietà
parte del mondo che li sfrutterà
mercoledì 14 agosto 2013
INUTILE
Inutile anche solo cercare di metterlo in lettere il "Nagual" sfugge, inevitabile. in d'oppio senso non si scappa dall'interpretazione dell'ininnominabile - l'ultima possibilità quel rimastomi barlume di lucida consapevolezza. senza l'inconoscibile tutto perde, non il senso, il gusto il sapore. allora sono sessanta ma la gallina canta quando l'uovo incalza e allora avanza la panza scalza che il bagnasciuga si vendicherà donandoti merda di cincillà non distillata per perequitalica spernante in tanto per l'esta che più pura nonne che siedono sulla sdraia senza semi per l'anguria milionaria.
Questo corto capirò - fuck off
Questo corto capirò - fuck off
martedì 30 luglio 2013
IN EFFETTI
se avessi le tette
non sò che farei
sobbalz'imperfette
elasti che rei
plasmando cil mondo
ch'è mai sì rotondo
come soll'altra parte
dell'esser che fare
comunque vibrare
non sò che farei
sobbalz'imperfette
elasti che rei
plasmando cil mondo
ch'è mai sì rotondo
come soll'altra parte
dell'esser che fare
comunque vibrare
X
non scrivo x me
se scrivo è x tè
poter esser traccia
alla figuraccia
che tesse le righe
di queste due vite
che prese per mano
non vanno lontano
non fanno che arare
per poter non fare
è sempre così
mi mordi ogni dì
se scrivo è x tè
poter esser traccia
alla figuraccia
che tesse le righe
di queste due vite
che prese per mano
non vanno lontano
non fanno che arare
per poter non fare
è sempre così
mi mordi ogni dì
FUCK U CAPTAIN
Don't bring me home
no more
Don't leave me alone
no whore
Don't misunderstood
no blood
Don't feel like a wall
no more
Don't tomorrow
no more
Don't leave me alone
no whore
Don't misunderstood
no blood
Don't feel like a wall
no more
Don't tomorrow
mercoledì 15 maggio 2013
DERIDDO
voglio scavarvi
un segno nel cuore
che non svanisca
in un paio d'ore
un segno nel cuore
che non svanisca
in un paio d'ore
sabato 11 maggio 2013
SE FOSSE IL CONTRARIO, LA VERITA'?
Se tutto quello che facciamo fosse determinato per mantenere la più totale condiscendenza e dipendenza del singolo dalla specie e nessun tipo di scelta rimanesse veramente nelle nostre possibilità, chi si alzerebbe in piedi per urlare al complotto?
Nessuno, o quasi. Questo rimane IL problema: la maggior parte, la stragrande maggioranza, trova nell'essere parte della specie ogni soddisfazione. La maggioranza gode delle possibilità che ha (per quanto siano impossibili) grazie all'autoinganno e non si avvede affatto di quanto sia presa per i fondelli dal suo stesso goderne.
La maggioranza, però, non fa questo per sè, lo fa per il superamento.
La maggioranza si umilia nei singoli al punto che uno di loro si ribellerà e farà suo un sistema diverso, differente, che apporterà il cambiamento.
Quella stessa maggioranza che impedisce il cambiamento in ogni suo singolo opprimendolo garantisce con ciò a se stessa la possibilità di evolversi.
Nessuno, o quasi. Questo rimane IL problema: la maggior parte, la stragrande maggioranza, trova nell'essere parte della specie ogni soddisfazione. La maggioranza gode delle possibilità che ha (per quanto siano impossibili) grazie all'autoinganno e non si avvede affatto di quanto sia presa per i fondelli dal suo stesso goderne.
La maggioranza, però, non fa questo per sè, lo fa per il superamento.
La maggioranza si umilia nei singoli al punto che uno di loro si ribellerà e farà suo un sistema diverso, differente, che apporterà il cambiamento.
Quella stessa maggioranza che impedisce il cambiamento in ogni suo singolo opprimendolo garantisce con ciò a se stessa la possibilità di evolversi.
venerdì 3 maggio 2013
TITILLO MI
dis titillato il muso imbrigliato
le braccia legato nel dire bloccato
mi trovo perenne nel lasciar le penne
eterno ri-torno del trono con-torno
seren quella mente che dice la mia
giacche d'oppio i petti son pieni c'andor
ano, ahi noi, noi no noi osi osi amo amor
le braccia legato nel dire bloccato
mi trovo perenne nel lasciar le penne
eterno ri-torno del trono con-torno
seren quella mente che dice la mia
giacche d'oppio i petti son pieni c'andor
ano, ahi noi, noi no noi osi osi amo amor
lunedì 15 aprile 2013
LOSCO
non jah quello che conosco
trova voce nelle rime
sia che "IO" sia un tipo losco
sia chi vive tra le cime
dove l'aria è ARTEfatta
e la strada non è piatta
trova voce nelle rime
sia che "IO" sia un tipo losco
sia chi vive tra le cime
dove l'aria è ARTEfatta
e la strada non è piatta
M'I-DEA
mi ascolto
mi accolgo
mi tolgo dalla testa
quella voce molesta
che sempre s'appresta
a parlar me di questa
ideona funesta.
mi accolgo
mi tolgo dalla testa
quella voce molesta
che sempre s'appresta
a parlar me di questa
ideona funesta.
domenica 14 aprile 2013
UNA SEMPLICE DOMANDA PER LA VOSTRA DOMENICA
quanti di voi in vista dell'adozione di un più severo codice della strada sarebbero disposti a considerare nulla la propria patente e ripetere la procedura per l'acquisizione della stessa?
Non c'è un numero a pagamento cui comunicare la risposta, forse dovrei istituirlo e farci qualche euro.
vogliamo spiegar le vele al vento?
proviamoci. tutti chiedono a gran voce il cambiamento (e jah che questa paia una novità...evidentemente le brioches scarseggiano) ma non ne trovo uno che si propone di cambiare qualcosa. cambiare è la cosa più facile e naturale che si possa pensare: la vita stessa è cambiamento. forse che tutta questa necessità di cambiamento 'esterno' ricada in quelle jah strarisapute e ribattute a macchina? forse siamo ancora nel labirinto gattoparvente?
probabilmente stiamo peggio.
allora almeno qualcosa non stava Hdendo: ora siete convinti che Hda
Non c'è un numero a pagamento cui comunicare la risposta, forse dovrei istituirlo e farci qualche euro.
vogliamo spiegar le vele al vento?
proviamoci. tutti chiedono a gran voce il cambiamento (e jah che questa paia una novità...evidentemente le brioches scarseggiano) ma non ne trovo uno che si propone di cambiare qualcosa. cambiare è la cosa più facile e naturale che si possa pensare: la vita stessa è cambiamento. forse che tutta questa necessità di cambiamento 'esterno' ricada in quelle jah strarisapute e ribattute a macchina? forse siamo ancora nel labirinto gattoparvente?
probabilmente stiamo peggio.
allora almeno qualcosa non stava Hdendo: ora siete convinti che Hda
giovedì 11 aprile 2013
ESSERE RASTA BASTA e AVANZA
Tutto ciò che non ha prezzo
è
tutto ciò che più apprezzo
LANA! Lana fuggi via
che se non stò in casa mia
il caldo mi scuote
il sole per quote
dal basso tubano le note
e una voce mi riscuote
dal torpore della vita
miserabile partita
è
tutto ciò che più apprezzo
LANA! Lana fuggi via
che se non stò in casa mia
il caldo mi scuote
il sole per quote
dal basso tubano le note
e una voce mi riscuote
dal torpore della vita
miserabile partita
giovedì 4 aprile 2013
GNOCCO FRITTO - IN DIRIGIBILE.
Questa landa desolata
ogni ora bombardata
dalla NEWS infarinata
informata ed infornata
in FOR nata
cioè per quello fu creata
t-ribaltata e bis-trattata
dalla indole bacata
del compenso popolato
Non ho grilli per la testa
e non è ira funesta
solo apro la finestra
e mi salto 'sta MINESTRA.
ogni ora bombardata
dalla NEWS infarinata
informata ed infornata
in FOR nata
cioè per quello fu creata
t-ribaltata e bis-trattata
dalla indole bacata
del compenso popolato
Non ho grilli per la testa
e non è ira funesta
solo apro la finestra
e mi salto 'sta MINESTRA.
giovedì 21 marzo 2013
L'AGGIORNATA MONDIALE DELLA POESIA?
com(e)pensare l'assurdità: niente, non lo si vuole capire, non rinunzia il nunzio dell'a-storia a soffocare anzichè s'offrire.
'La poesia che è il linguaggio stesso delle trasgressioni del linguaggio, la poesia è sempre contestatrice!' (ciBì)
e sì con testa da sè questa onni presenza testU(gu)ale nella stessa assenza della pur minima parvenza contestatrice nell' inutile elencare paroline e paroloni ad indicare, proprio puntando il dito, la temibilissima variabilità del CARATTERE(???) umanoide deprezzato nel consumistico approccio global-mente interessato al 'riconoscimento pubblico'.
Non se ne esce, tutto questo formicolare intorno all'arte non stà producendo altro che il formicolare intorno agli dei, siamo alla morte dell'arte.
'La poesia che è il linguaggio stesso delle trasgressioni del linguaggio, la poesia è sempre contestatrice!' (ciBì)
e sì con testa da sè questa onni presenza testU(gu)ale nella stessa assenza della pur minima parvenza contestatrice nell' inutile elencare paroline e paroloni ad indicare, proprio puntando il dito, la temibilissima variabilità del CARATTERE(???) umanoide deprezzato nel consumistico approccio global-mente interessato al 'riconoscimento pubblico'.
Non se ne esce, tutto questo formicolare intorno all'arte non stà producendo altro che il formicolare intorno agli dei, siamo alla morte dell'arte.
domenica 10 marzo 2013
ANDREI
la pagina bianca
non è mai stanca
e può ricreare
l'onda del mare
viene a sciugare
lacrime a mare
amara la vita
amare infinita
non è mai stanca
e può ricreare
l'onda del mare
viene a sciugare
lacrime a mare
amara la vita
amare infinita
BURR-OSO
burrasca di mare
il volo posare
le ali ora stanche
dimenan le anche
la brezza riprende
la lingua che scende
da quellombelico
e va verso il fico
proliferare
il volo posare
le ali ora stanche
dimenan le anche
la brezza riprende
la lingua che scende
da quellombelico
e va verso il fico
proliferare
OSO O SO'
l'arte ch'as tratta
con l'as l'afa piatta
e mai veri nuncia
sempre là nuncia
è essa stessa
nullAltri possiede
la musa Chin canta
la fa sempre franca
non rame però
è più quel che non sò
con l'as l'afa piatta
e mai veri nuncia
sempre là nuncia
è essa stessa
nullAltri possiede
la musa Chin canta
la fa sempre franca
non rame però
è più quel che non sò
mercoledì 6 marzo 2013
CHE DIRE: NULLA
La stupidità dilagante come contraccettivo al semplice essere funziona, altrochè balle! Questa società ma(i)alata porta con sè il delirio del progresso tendente a quel doloroso futuro inesistente che si esplica nella quotidiana perversione del se nel D'io del possesso, educazione siberiana a parte. Come ad ogni angolo ormai troviamo un impermeabile pronto a spalancar Se sul nulla o-sceno della riproduzione smidollata ad ogni possibile svolta epocale tocca far fronte all'incredulità della massa compattata sull'in-credibile in-conoscibile come ante-cedente al progresso e non proGessato, imbalsamato.
Se di politica vogliamo parlare, di politica rivoluzionaria per di più, non possiamo esimerci dal partir cercando il più semplice cambiamento che porterà con sè le più 'tragiche' conseguenze. Non basta modificare una legge perchè avvenga un cambiamento profondo, non basterebbe cambiar l'intero codice. Quello che farà rivoluzione sarà un gesto semplice, un piccolo neo cancellato, qualcosa che appare secondario, sussidiario al tutto e che proprio per questo potrà sconvolgerlo!
La tecnologia avanzata oggi disponibile è vincolata ad energie vecchie e consunte che diverranno presto inutilizzabili, la necessità costante di energia richiesta dalla tecnologia moderna potrà essere soddisfatta SOLO indipendentemente dalla stessa tecnologia. Non saranno sofisticati pannelli solari, complicati sistemi geotermici nè pale eoliche o altre tecnologie moderne a portare un VERO cambiamento, saremmo sempre e comunque sottomessi all'industria per la realizzazione e la trasformazione dell'energia.
Serve una svolta che, finalmente, modifichi l'idea del possesso, della proprietà, nel più profondo significato donando al mondo la possibilità di riequilibrarsi in una prospettiva completamente differente: dobbiamo pensare alla liberalizzazione dell'energia!
solo un mondo dove l'energia può essere autoprodotta mostrerà un equilibrio che ancora non siamo capaci di immaginarci, e solo una pianta può produrre questo cambiamento: la canapa.
Togliete qualsiasi divieto riguardante produzione, uso e consumo della canapa e la rivoluzione si attuerà da sola!
Se di politica vogliamo parlare, di politica rivoluzionaria per di più, non possiamo esimerci dal partir cercando il più semplice cambiamento che porterà con sè le più 'tragiche' conseguenze. Non basta modificare una legge perchè avvenga un cambiamento profondo, non basterebbe cambiar l'intero codice. Quello che farà rivoluzione sarà un gesto semplice, un piccolo neo cancellato, qualcosa che appare secondario, sussidiario al tutto e che proprio per questo potrà sconvolgerlo!
La tecnologia avanzata oggi disponibile è vincolata ad energie vecchie e consunte che diverranno presto inutilizzabili, la necessità costante di energia richiesta dalla tecnologia moderna potrà essere soddisfatta SOLO indipendentemente dalla stessa tecnologia. Non saranno sofisticati pannelli solari, complicati sistemi geotermici nè pale eoliche o altre tecnologie moderne a portare un VERO cambiamento, saremmo sempre e comunque sottomessi all'industria per la realizzazione e la trasformazione dell'energia.
Serve una svolta che, finalmente, modifichi l'idea del possesso, della proprietà, nel più profondo significato donando al mondo la possibilità di riequilibrarsi in una prospettiva completamente differente: dobbiamo pensare alla liberalizzazione dell'energia!
solo un mondo dove l'energia può essere autoprodotta mostrerà un equilibrio che ancora non siamo capaci di immaginarci, e solo una pianta può produrre questo cambiamento: la canapa.
Togliete qualsiasi divieto riguardante produzione, uso e consumo della canapa e la rivoluzione si attuerà da sola!
martedì 26 febbraio 2013
LA MARGARINA
tornelli ai seggi. popolini dis tratti a schiaffi dai mazzi di fiori remesi che scendon da mesi su questo paese che conta le spese e non da riposo al porco speroso. la destra che schietta riprende a sinistra la lista che pista rivista dualista alla conquista di quel che non c'è così è per tutti ma n'onor per me il ricordarvi dall'anim' è tardi com risparmiarvi inutili speme che come sempre è meglio il seme. DomanDa perSe del dubbio che c'è jah dentro di me e non su nel cielo o altrove nevvero quell'etica adesso capisco il possesso è un credersi qui separati dal chi il cor ci comanda e scende mutanda.
domenica 8 luglio 2012
venerdì 16 settembre 2011
DIS-TRATTO
Ecco, non è assenza, qualcuno direbbe che stà lavorando per voi, altri che vi stupiranno con effetti speciali, i più studierebbero un piano marketing per affrontare la faccenda.
Semplicemente, al sole schiarisce ogni nebbia...
è da allora che come per magia le parole hanno incontrato la musica...
è da allora che la musica viene a svegliare le parole come per magia...
da quel primo d'aprile! ...ed è un pesce....che non c'è!
Semplicemente, al sole schiarisce ogni nebbia...
è da allora che come per magia le parole hanno incontrato la musica...
è da allora che la musica viene a svegliare le parole come per magia...
da quel primo d'aprile! ...ed è un pesce....che non c'è!
QUANDO UNO E UNO FANNO TRE
Non sapendo come, voglio raccontarvi, tramite la mi voce, di un fatto assai curioso.
Quando uno e uno fanno tre!
Non sarà facile convincere la vostra ragione. Quindi Vi chiedo di leggere lasciando correre la vostra fantasia, se ancora ve ne rimane (come direbbe "lui").
Grazie e cominciamo....
1 -
L'incontro fu un evento apparentemente fortunato, o allora così avevo pensato:
- "Ma guarda un pò te! Da dove è uscito questo?"
Sentii prima di tutto la sua voce che diceva:
- "Dobbiamo imparare a vivere aspettando...e ad aspettare vivendo!"
Mi voltai e vidi un uomo alto, con una lunga coda di capelli ricci neri, indossava un cappotto anni trenta, era appoggiato al banco e teneva in mano una pinta di 'rossa'. Era solo, guardava verso la sala, dove qualcuno stava ballando e mi sembrò che parlasse ad un telefono...
Mi accorsi quasi subito che non era così, stava parlando da solo!
Mai visto... Non mi era mai capitato di vedere l'atteggiamento comune del 'barbone' (sparare sentenze a chi gli passa accanto) in una persona 'normale'...
Lui direbbe che di normale non ha niente nessuno, e non ha tutti i torti.
Comunque iniziai ad osservarlo incuriosito e capii che era lì per imparare, studiava il comportamento sociale degli avventori di quel disco bar di periferia...
Quando stavo per andarmene si diresse alla pista e iniziò un ballo fatto di quei piccoli movimenti sincretici di gambe e bacino tipico dei neri che Noi bianchi rendiamo ridicolo quando proviamo a imitare.
Nonostante mi sembrasse notevolmente bravo, notai che ballò senza attirare l'attenzione e senza disturbare l'armonia che ormai c'era sulla pista. Uscendo dal locale ebbi due contrastanti impressioni perchè tanto mi sembrò fuori luogo al banco, tanto era a suo agio da solo in pista.
Quella notte lo sognai...anche se sotto forma di pura luce lo riconobbi sopratutto dalle emozioni che scaturivano da lui e invadevano tutto ciò che lo circondava.
Il sogno fu rinfrancante e mi sveglia felice; notai quasi subito una sottile variazione nel mio percepire la luce. Come al solito mi preparai per andare al lavoro e un pensiero mi accompagnava:
- "Quanto ancora riuscirò a sopportare quella stracciacazzi di mia moglie? ...quando la smetterà?"
La giornata si concluse, la monotonia pervadeva i miei sentimenti. Rimasi sul divano ad ascoltare musica. fu solo quando mi decisi a prepararmi per la notte che mi ricordai di lui e pensai:
- "Niente può apparire fuori luogo come ciò che più vi si adatta, accettandolo."
Ovvio, questo è uno dei più classici errori della cultura occidentale. La differenza tra partecipare e possedere; fare parte di un ciclo, un disegno superiore o rendersi direttori del traffico. Comportamento passivo, nel senso dell'accettare ciò che ci circonda per scoprire lo spazio della nostra felicità, o attivo, nel senso di trasformare ciò che ci circonda nel tentativo di costruire uno spazio per la nostra felicità.
Bhe, non sò come mai fui folgorato dal pensiero che Lui avesse trovato la risposta: accettare ciò che c'è per essere partecipe della trasformazione che è insita nella vita stessa.
Il problema era come fare 'mia' questa folgorazione?
Quali passi seguire per perseguire lo scopo della felicità?
E sopratutto: come far aprire gli occhi della mia 'acida' metà su questa scoperta in modo che potesse seguirmi?
Pensai:
- "Innanzi tutto accetta!"
Quando uno e uno fanno tre!
Non sarà facile convincere la vostra ragione. Quindi Vi chiedo di leggere lasciando correre la vostra fantasia, se ancora ve ne rimane (come direbbe "lui").
Grazie e cominciamo....
1 -
L'incontro fu un evento apparentemente fortunato, o allora così avevo pensato:
- "Ma guarda un pò te! Da dove è uscito questo?"
Sentii prima di tutto la sua voce che diceva:
- "Dobbiamo imparare a vivere aspettando...e ad aspettare vivendo!"
Mi voltai e vidi un uomo alto, con una lunga coda di capelli ricci neri, indossava un cappotto anni trenta, era appoggiato al banco e teneva in mano una pinta di 'rossa'. Era solo, guardava verso la sala, dove qualcuno stava ballando e mi sembrò che parlasse ad un telefono...
Mi accorsi quasi subito che non era così, stava parlando da solo!
Mai visto... Non mi era mai capitato di vedere l'atteggiamento comune del 'barbone' (sparare sentenze a chi gli passa accanto) in una persona 'normale'...
Lui direbbe che di normale non ha niente nessuno, e non ha tutti i torti.
Comunque iniziai ad osservarlo incuriosito e capii che era lì per imparare, studiava il comportamento sociale degli avventori di quel disco bar di periferia...
Quando stavo per andarmene si diresse alla pista e iniziò un ballo fatto di quei piccoli movimenti sincretici di gambe e bacino tipico dei neri che Noi bianchi rendiamo ridicolo quando proviamo a imitare.
Nonostante mi sembrasse notevolmente bravo, notai che ballò senza attirare l'attenzione e senza disturbare l'armonia che ormai c'era sulla pista. Uscendo dal locale ebbi due contrastanti impressioni perchè tanto mi sembrò fuori luogo al banco, tanto era a suo agio da solo in pista.
Quella notte lo sognai...anche se sotto forma di pura luce lo riconobbi sopratutto dalle emozioni che scaturivano da lui e invadevano tutto ciò che lo circondava.
Il sogno fu rinfrancante e mi sveglia felice; notai quasi subito una sottile variazione nel mio percepire la luce. Come al solito mi preparai per andare al lavoro e un pensiero mi accompagnava:
- "Quanto ancora riuscirò a sopportare quella stracciacazzi di mia moglie? ...quando la smetterà?"
La giornata si concluse, la monotonia pervadeva i miei sentimenti. Rimasi sul divano ad ascoltare musica. fu solo quando mi decisi a prepararmi per la notte che mi ricordai di lui e pensai:
- "Niente può apparire fuori luogo come ciò che più vi si adatta, accettandolo."
Ovvio, questo è uno dei più classici errori della cultura occidentale. La differenza tra partecipare e possedere; fare parte di un ciclo, un disegno superiore o rendersi direttori del traffico. Comportamento passivo, nel senso dell'accettare ciò che ci circonda per scoprire lo spazio della nostra felicità, o attivo, nel senso di trasformare ciò che ci circonda nel tentativo di costruire uno spazio per la nostra felicità.
Bhe, non sò come mai fui folgorato dal pensiero che Lui avesse trovato la risposta: accettare ciò che c'è per essere partecipe della trasformazione che è insita nella vita stessa.
Il problema era come fare 'mia' questa folgorazione?
Quali passi seguire per perseguire lo scopo della felicità?
E sopratutto: come far aprire gli occhi della mia 'acida' metà su questa scoperta in modo che potesse seguirmi?
Pensai:
- "Innanzi tutto accetta!"
lunedì 12 settembre 2011
RUBINETTOAPERTO
scrivere flessibile l'animo sorprende a se stesso con la dimenticanza
che gli appartiene come forma di presenza fondamentale nell'assenza
fetale. quella lontananza che m'appare e dispari hai vinto tu ma lassa
perdere gli altri che sono in fondo e sopra come te. niente appare come
sembra e niente è come è. Da quella prima volta con un basso in mano non
ho mai colto il senso degli alti e per questo mi stono ogni giorno nel
tentativo tentato di inutilmente raggiungermi. veloci e rapidi come
saette che si rincorrono senza tempo nel vortice sereno dell'imminente
impossibile come il futuro. quel futuro che ci manca come quel passato
che non torna sul trono ma se leggi un bel tomo t'addormenti sereno.
colto il segno dell'ineffabile scorrere fluido del dolore dentro e fuor
di se stesso si riprende assoluto il dominio dell'esistenza incerta come
apparenza certa del panta lone.
panta leone.
panta leone mangia prima d'essere mangiato
domenica 28 agosto 2011
miserveunapenna
....e venne il giorno dell'addio all'io, a dio piacendo non piacendo al d'Io, addio!
dimettomi
mi dimetto da dimesso
mi rimetto
non rimane che un folletto
senza soldi poveretto
che pur spinge il suo carretto
nel dilemma del perfetto
esser senza l'apparire
non rimane che morire
dimettomi
mi dimetto da dimesso
mi rimetto
non rimane che un folletto
senza soldi poveretto
che pur spinge il suo carretto
nel dilemma del perfetto
esser senza l'apparire
non rimane che morire
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