giovedì 15 settembre 2016

LA FALCIATRICE

eccoti.
sei tornata,
ancora una volta, 
approfittata. 
di equilibri precari
a te non necessari. 
ma da qui non fa nulla
se il motivo é o non é.
non ci resta che il mare
con le lacrime a colmare

mercoledì 24 febbraio 2016

PERLA (POESIA)

per la poesia
per la bellezza
perché sto mondo
abbia una pezza
ancor mi aggiro
per le strade
cantando sempre
cose vaghe
che non concludon
seriamente
se non che l'altro
sempre sente
e decretando
l'animale
meglio assai 
del razionale
ti ricordo facilmente
cosa conta veramente
che il passato ed il presente
sol si fondon nella mente
né il futuro puoi chiamare
a doverti confortare
tu ricorda solo questo
è tutto sempre un pretesto

L'ETICA DELLA SCRITTURA

è jah tutto passato

sarebbe tutto più semplice
se non ci fosse facile
dividere la gente
tra chi usa o no la mente
perchè vedi la questione
non sempre si pone
tra due esatti estremi opposti
che ridondano tra i monti
mentre l'agile pensiero
si propugna come siero
della verità che indetta
appare spesso anche inetta
perché quella verità
Nessuno solo la sa
e Nessuno, veramente,
non la vuol dire alla gente.

allora cosa fare
con tutto quel parlare
di cosa sia una cosa
sapendo che per ora
nessun ce lo dirà
è questo che stasera 
ci si propone e spera
non la mente fiera
ma quella condizione
che salta petizione
e ricorda alla mente
che non è lei che sente
seppure sia assai brava
nel farci scender bava
fingendo chel presente
non sia frutto della mente

se fermi un istante
il flusso che costante
ti sviscera la vita
e non la fa finita
perché quella che morte
richiami dalle porte
che della libertà
separano da qua
non è che la variante
per ritornar poppante
e bere della mente
sempre quel presente
che non è circolare
e quindi mai appare
come un solo pensiero
che puoi tinger di nero

se appena levi il velo
che separa la gente
dal vivere di niente
scopriresti perché 
qualcuno pensa che
sia bene indaffararsi
senz'altro tempo darsi
se non quello presente
che viene dalla mente
ma esiste un circolare
che non sa assegnare
un posto alla tua mente
perché lei inconcludente
lo trova veramente
pericolo latente

allora cosa sente
qualcosa che si pente
di esser stata presa
e senza tregua spesa
nell'eterna lotta
tra chi o cosa fotta
per quella verità
di cui parliamo qua
seppur sia ben cosciente
che parlarne veramente
non sia ne IO ne Mente
ma sol semplicemente
tra rime scapestrate
succede che le fate
mi guidino le dita
nello scriver la partita
che poi la voce sogna
e vince la bisogna
di essere stasera
l'IO una cosa vera.

mercoledì 10 febbraio 2016

LAVORO O_ò

prendimi per mano
e chiudi gli occhi
usciamo piano piano
nelle notti
ci sono fate, gnomi
e cose matte
che ridono, che danzano
mai parche
allora cosa aspetti
e com'è stato
che fino ieri il fiato
hai ritirato
la vita non è bella
quando piove
bisogna rovesciare
la questione
faremo carnevale
tutto l'anno
e pochi giorni soli
lavorammo
ridendo in faccia proprio
a quel padrone
col gesto tramutato
in mattacchione
pensava che i suoi soldi
ed il castello
non fossero anche loro
come quello
appena visto il popolo
deciso
la torre s'è spogliata
per inciso
quindi non dormire
ma ricorda
che se volete fare
una rivolta
nel popolo ci vuole
una colonna
unione la chiamava
la mì nonna

lunedì 8 febbraio 2016

IO d'esiste

l' ultima novità 
in questa storia quà
è che non ci sarà 
nessuno da comprar
che tutti si son presi
nei loro posti tesi
le botte che di notte
sognavan senza soste
non posso farci niente
se ancora nel presente
tu senti che latente
s'aggira l'altri mente
che quella tu non sei
dai retta ai sogni miei
risveglia ogni mattina
curiosa come prima

venerdì 6 novembre 2015

SABOTIAMOCI

chiamarti sabo

qualsiasi testo ogni testo
è un pretesto
generare contributi
generale contro i brutti
generalmente brutti
sono tutti.

giovedì 17 settembre 2015

venerdì 4 settembre 2015

LETTERA ALL'AMANTE

Non mi hai risposto.
Ci riprovo, perché voglio veramente avere a che fare con te, non posso smettere di pensare a come le tue grandi labbra si avvolgevano sulla base del mio pene, non riesco a scordarmi di come alzavi gli occhi col mio membro in bocca per vedere l'estasi sul mio volto. non riesco, non posso e non vorrei dimenticarmi di come ti facevi insegnare ogni gesto, ogni posizione e di come stavamo incollati uno dentro l'altra ore ed ore, o erano solo minuti interminabili?
Non so, non voglio certo dimenticarmi delle serate passate davanti al tuo portone sperando che tornassi, e sola, che non era così scontato. ricordo e non concordo di due volte senza scorno io te e lui che sapeva e fingeva o solo ci faceva ma niente, tornavi e salivamo. 
se in tre noioso, se in due gioioso.

LETTERA A QUELLA DONNA

Ciao, la distanza tra qui e lì, tra scriverTi e leggerTi, tra pensarCi e dimenticarMi è incolmabile seppur malleabile.
Non voglio tediarti col quotidiano sbaraccare della felicità che assume toni deludenti se non raccapriccianti ma ci tengo a ricordare di quando solo sesso usavamo fare senza lasciarci neanche il tempo di sudare, fumare, mangiare. per Bere no, un momento lo abbiam sempre trovato.
ed or che dire se non ti ho dimenticato di quei giorni spesi al supermercato quel carrello agitato ed il sacchetto bucato.
Non so tu ma ricomincerei subito, me.
Prenderti mentre sonnecchi di sottecchi e farti questo e quello perché di meno non è bello. Poi di soppiatto appena soddisfatto mi vien da rider come un matto e rido tanto a crepapelle da veder le stelle.
a buttar fuori la pelle.
sdraiarsi a catinelle e lasciarTi fare queste e quelle.
ché bello usar ciò che ci ha usato.

sabato 29 agosto 2015

IN TU (E)SCO

L'intuizione arriva improvvisa e quando è buona non scappa via.
Ti tiene compagnia piacevolmente i primi giorni, poi comincia a farsi sempre più invadente fino a diventare ingombrante.
Questo è quel momento: l'intuizione è diventata talmente ingombrante da costringermi sul foglio per trasformar ME nel suo canale preferenziale di accesso, a cosa non so.

Se tutti i muscoli sono divisi in volontari ed involontari e TUTTI sappiamo che quelli volontari sono governati dal cervello, gli altri a chi fanno affidamento come guida?
Sopra tutto: perché il piacere prodotto dalla stimolazione dei muscoli involontari è di gran lunga maggiore di quello prodotto dalla stimolazione degli altri, una volta abbattute le difese mentali che impediscono tali pratiche?

Se stai pensando all'orgasmo anale siamo in sintonia.


...e quello che vorrei aggiungere è che proprio perché certi muscoli sono indipendenti dal cervello che ancora ci sono possibilità di uscire dal suo giogo.

giovedì 23 luglio 2015

ME ESSERE

Secondo Voi perchè, per quale fottuto motivo è meglio sottostare al sopruso in cambio di eventuali briciole?
Secondo Voi perchè? Per quale cazzo di motivo stare buono in fila migliorerà la situazione.
Vi pregherei di spiegarmi i motivi e se fossero ancora motivi del tipo i nonni si accordarono così Io direi 'fanculo i nonni' è passato del tempo acqua sotto i cosidetti ponti.
E dita in culo me ne conto abbastanza da non desiderare la vostra

Messere

sabato 6 giugno 2015

ALTERNATORI

Facebook è come la nostra società.
Inizi a frequentarli pensando che siano una valida alternativa e presto si trasformano nell'unica possibilità.
Divorando i neuroni che circolano liberi e lasciando prosperare quelli "inquadrati".

E l'antidoto non è pensare che lo si usa poco, l'antidoto è controllarlo per non fargli mangiare i tuoi neuroni.

FLUSSO

è il dolore, lo ammetto,
a far sgorgar di netto
quell'inchiostro provetto
che si stende perfetto
nella rima
che prima
la stima
castima

EHY YOU

hey tu, tu che viaggi,
il cuore ce l'hai 
nei paraggi?

CA' STIMO

ogni cosa bella deve finire.
sfodera qualcosa di meglio.
non ora non ora
mi addolora l'aurora
non s'esce quel pesce
che ancora non c'è 
nè con me nè con te
se lo prende d'amblè
il sorriso sparito
per le nuove fuggito
chi son IO ora per te
nè romeo nè bebè

giovedì 4 giugno 2015

DENSO

e mi piove addosso
come uni verso da sè
l'apparir me straneo
del non esser ci
qui ora et labora
la fiala si colora
dal tramonto l'aurora
in un film che si
per fora

sabato 30 maggio 2015

PRONTI PARTENZA E VIA!

La pressione in cabina subì un lieve aumento all'aprirsi dei portelli e Lei si sentì mancare vedendo proprio Lui seduto due file davanti a Lei.
Solo dopo molte notti insonni si rese conto che Lui doveva essere salito proprio durante quella attesa inattesa a Heatrow. Non avrebbero potuto viaggiare da NY a London senza incrociare una volta almeno gli sguardi.
Per ora, incredula, tremula, frenula supera se stessa e osa, si alza col tempismo perfetto per incrociarlo proprio mentre Lui (per nulla) incredulo esce dalla sua fila.


Lei, improvvisando, gli passa davanti e si offre sculettando a sottolineare l'assenza del filo, appunto.

Lui ha poca scelta: gli ordini sono chiari, raggiungere - irretire - proteggere una giovane donna bianca che, non a caso, Lui conosce da sempre.

venerdì 29 maggio 2015

lunedì 25 maggio 2015

TOMI

can I show you 
how deep is my peep?
can I meet you on

a bridge of rope and
                     tiles
can I sweet you 
so dark and deep
to keep you
       'ndeed.

domenica 24 maggio 2015

PARLO DA SOLO PARLO CON ME

se cerchi un pazzo, vota me
per quell'andazzo che sempre c'è
tra chi ferisce se stesso e
non lascia freccia passar da te.

martedì 19 maggio 2015

ORE

come si muore
da quale parte
entrare nel cuore
dove lasciare il dolore
come cambiare colore
alla vita mio amore

ALI

ora sì che lo sento
prima era lento
ora è veloce
il cuore sussurra precoce
parole dorate
che non vanno ascoltate.
fa male la vita
che torna infinita
senz'argine ardita
orsù gioco anche
questa partita

mercoledì 13 maggio 2015

sabato 18 aprile 2015

SOLE

Solo, anzi Sole. 
in cima la collina e senza nulla 'ntorno
il flusso vocale giace indomito
a colmare ogni attimo
senza guardare in faccia niente

aria
flusso

SE metti un filosofo nel deserto, la sabbia lo ascolterà?

venerdì 13 marzo 2015

LA TV LOGORA CHI CE L'HA

qui diparte la ventura
di chi l'alma si satura
dei programmi disegnati
alla fin del designati
sottostare tutti quanti
a quel bieco divenire
che si fermall'apparire
meglio sempre scomparire
disattendere sparire
dis dire

mercoledì 14 gennaio 2015

ORO COLATO

Ogni possibile attimo appare impossibile per un attimo.
Ogni impensabile gesto è compiuto nel gesto stesso.
Ogni parola maldestra è sinistra sine confessa.
Ogni giorno che dio manda in terra
si porta appresso quel tanto di guerra
non solo i cannoni ma tanti campioni
tra i più compagnoni.
E sia. L'ho dato
il mio parere.

lunedì 22 dicembre 2014

I NO ALLA GIOIA

a me piacerebbe molto
ma la gioia sfugge se
appena provi a placcarla
x fermarla lei è jah
altrove per ore senza
odore dimentico il sudore
da suore senz'odore
sol quel calore che
non riprende altro che
le tue tende me
gli ho mutande

uno come me ha bisogno di poco ma quel poco non glielo devi levare perchè le conseguenze andrebbero certo al di là delle apparenze. giro il cd. 
il perchè delle cose apparenti non stà nell'apparenza nè nella paranza ma la sostanza che stu pisce impigliato nell'amo re sister act
dubbio/so/spiro/atto/ato/tali/zare/dare/fare

posso copiare
ma mai chiunque
è nella scelta
d'ello riginale
ch'essi distingue
chi è pingue

stò pentito all'infinito
ch'oltre il muretto inquisito
appar contrito nel plastico-
-co-costituito e non delfi
nito in cattedra unito al volo
pentito di chi firma incolpito
un documento bandito da li
codici antico senza burla
inserito come re so insignito
di regale illo visto lo
per poi dir non è tristolo
ma sorella di lei par che
dica a costei saran pur
cazzi miei.

è jah tutto passato

domenica 30 novembre 2014

TUTTOBENE minuto per minuto

Tutto ciò che puoi immaginare sfugge l'andare a cagare del mare e non rimare che appare luguale tornare a montare e monitorare il flusso di sangue dal quale arrivare per poi ripartire a se stesso e quale un parco ma porco animal distorto se non mi fermo non so cosa perdo perchè non canta la via che mi butta via se poi sei capace di legger ste frasi che mai banali appaion geniali in quella scrittura che regge l'usura.
io mi rivolgo rivolgendo me volto ancora una volta senza una svolta per sette la volta dell'arco che teso dal peso della colonna che prende la donna la sbatte la monta la smonta e ci conta a correr pel viale se a se dis eguale quel tale che appare a me come il pesce che c'è e torna da Te.
per senza la rima la vita contrita a se come sempre appare rapita.
da quelle firme che sì disegnano e come una figlia che si fa famiglia camminando per quando le pale donando a chi mele schiaccia pel la figuraccia di non poter dire ciò che jha capire e carpire capperi unire e disdire per apparire ma lasciare se stessi al colmo dei lessi e letti e ri letti e ancora non detti ma ripetati come i pennuti che a paia ne vanno a far loro danno si droghi fin dora chi teme l'aurora lauranno il tempo è l'inganno quel che mi rimane è soltanto questo quel gesto funesto che ancor un pretesto eppur mi figura in tutta natura è l'esser di suo un cubico pertugio che senza l'indugio io qui mi propongo di render pertugio nel quale stivare quel pezzo da dare di carne all'amore e non se ne dica che si benedica che mica la fica appaia infinita perchè la Mia amica che è federica di mostra da sempre che l'esser si sente co stretto a migrare da in mezzo alle gambe fin quelle mutande che grazie ad IO dIO son sode e compatte per quanto sian atte non a rifiutare ma ad assaggiare quel pezzo di carne che là sempre mancare.

dal buco riempito
ha l'alma colpito
e l'esser rapito
sia ricostituito.

p.s. se lo decifro il mio IO inficio

venerdì 21 novembre 2014

ed è RA

Prendete un uomo, riempitegli il piatto ogni volta che lo chiede, fornitegli un tetto per le intemperie. 
Soddisfate anche qualche voglia più superflua e, infine, dategli accesso ad una biblioteca. 
Ne otterrete presto un filosofo. 
Perchè pensare non è altro che allineare neuroni, e state certi che, per quante possano essere, le combinazioni non sono infinite.

"neuroni che impazziscono 
per trovare un nuovo ordine 
e sbattono tra di loro 
tentando di ricostruire 
le sensazioni di gioia primordiale 
che mi diedero i tuoi occhi 
da me colti in indagini 
che non riesco a dimenticare."

lunedì 17 novembre 2014

ATTIMI

pensare il pensiero come siero alla positività innata e defecata senza limite allo scampolo estetico che patetico mi rimanda sotto l'ala che campa napoli e poi muori con gli odori che son fuori dai meloni radiattivi degli attivisti tristi che se ci penso ancor fa male.
non è questione della questione in sè, la questione è che questione non è l'esser lessare o l'apparire appariscente cosciente e consenziente seppur banalmente sapiente, qui direi che non fa sei per sei ma te chi sei, io e tu che vuoi di più, io è tu che dir di più, noi e voi non sono l'oro piuttosto l'alloro allora all'oro cala il piatto che il tris si sbatte il mazzo non tagliato mai mischiato e decisamente ambrato non smembrato e sminuzzato dal depensar codificato così ficcato e non sviato non svitato che sia matto è dono grato e grato son a gratosoglio dio non voglio non che Dio non sia Poi Pio. Pio tutto con quell'asso che mi sbatto seppur di picche e lance non parliamo che taglienti son i denti dei sapienti che con tenti tanti con te nuti muti sudi ci piace al rapace verace che a diecimila tace gode l'alito di vino del beone poverino presso che si fa com presso senza alito e confesso.

non ho fatto il soldato 

(a piero

martedì 28 ottobre 2014

GUERRA FONDA IO

non metto mi piace
per voi mi dispiace
ma sono capace
del viver rapace

lunedì 8 settembre 2014

EDUC ARSI

e dunque arsi
nel tentativo di darsi
senza sosta sottrarsi
all'arcigno ricord'arsi
io io brucia il divino
dell'alcool l'inchino
invano sottr'arsi
invano sò arsi
non resta in natura
altra sfumatura
dell'esser dal fuoco
ricotto al su' scopo

mercoledì 30 luglio 2014

VOGL'IO

ma se vi lascio, vi abbandono,
col mio tocco sempre buono
per tornar nella mia mente
a scandir in stò presente
quelle rime che mie assenze
non rispondon al presente
inconfondibile latente
animale che si sente
già braccato dalla gente
ch'è normal sepur banale
o meglio a tutti l'altri uguale
senza ridir l'animale
che non l'anima l'uguale
non un corpo di suo morto
da far viver con un soffio
ma quel soffio ch'è jah corpo
seppur non ci sia mai morto
poi per questo ch'è contorto
questo ragionar distorto
se son io oppur mio dio
a scegler ciò che vogl'IO

venerdì 13 giugno 2014

DI.S-CORSO IO (ovvero come ti annodi il cappio)


Benvenuto pottini detto e fatto di maria


Or che qui noi siamo in tre

proverei a spiegar-me a te

di quell'IO che sempre c'è

comandar è il suo perché!

Per non fare a lui capire

tocca usare molte rime

perché sai come le cime

lo riducono a dormire.

Senza d'IO solo si sente

il percepibile incosciente

quell'infinità latente

confondibil col presente.

-
è da sempre che lo senti

scivolare tra le menti

della tua generazione

mentre fate colazione

non puòl' esser mai bastanza

ch'è una frase riempipanza

tocca invece divenire

sopra anche, gambe e retti

ricordando chel davanti

è megliò lasciarlo ai santi.

-
non è  un dis corso inteso come botta e risposta, lo definirei più lasciandolo indefinito. proviamo per una volta ad affrontare il coro saltando le torna.

prima di tutto c'è il linguaggio, crea guasti anche quando dico che il linguaggio crea guasti, in pratica quando parliamo se va bene c'è un eco, se va male sono infiniti. questo linguaggio non può servirci giacché ci asserve, dominando  noi e tutto ciò che ci circonda, cominciando col definire falsamente l'indefinibile e trascurando ogni aspetto mistico della vita ci riduce a poltiglia sottomessa incapace di dirigere alcunché al di fuori del discorso stesso che è e resta padrone del dire e comandante il fare.

proporrei una pausa, e qui dovrei stupirvi, intanto stupisco me, istupidisco l'io.

qui vorrei arrivare una volta per tutte ad essere ignorato come si deve perché state ben attenti che tra poco sentirete uscire da questa ugola il verso incline a dimostrar la pazzia che mi dona alcuni attimi che passano al passato delle verdure che non ho congelato ma stufato con la carne che ho rifiutato dato l'odore innato di morte con sé portato. disse dicendo che il bene dire non può finire dentro il convento senza portento mi rappresento

dopodiché viene il pensiero, distinguendo per favore il pensiero dall'umore capiamo subito che yoU muore.... il pensiero è ciò che da la vita, quando cessa il pensiero sospende la vita....questo non eleva il pensiero ma decade la vita....torna il linguaggio ed i suoi guasti. la vita è figlia del pensiero e non il pensiero figlio della vita. facile se depensato come rappresentazione immagine del cervello che bel bello si fa fardello e ci raggira comunque e sempre senza apparente definizione dell'esser schiavi noi e lui padrone, facile vero se chi ci pensa è il pensiero......

non per dir manca l'amore giusto perché l'ha a more le more more morTe  mor te tua

ta tu andò ci nel là no

costo lette non le lessi meglio fritte dà sapere.
 
non chiedete dell'azione se non volete d'emozion perire col vostro amato differire, disgregare di mostrare dissertare, non rimane che remare contro il reno che a spirale ci risale sull'altare e qui viene a deprecare l'esser sempre a tutti uguale senza altro dimostrar che la lezione imparar.....dimentica e respira, respira e dimentica, sogna,

varia ogni tua bisogna combina il buono col cattivo scegli sempre il men voluto e disossati l'ossuto il pennuto ed il voluto senza altro rigurgito rigurgitato editato e non filtrato come flusso rimirato del non essersi appartato da tastier dimenticato e qui sol or ricordato nel non esser dimenticato

respirando nel pallone non può che durarmi ore ora in petto il do signore signora si ignora ignora il marito signora lauti siamo cogli dei fanne mazzi come pazzi son a noi mestrui deli fatti tuoi

c’è così tanto amore in questo che capirne il pretesto è impossibile, lo ammetto lo ometto l’ometto lo metto l’ho messo lo stesso lo scopo lo scordo lo scoglio che al mare mi riporta uguale pur senza finestre ma meglio minestra d’assaltarci dentro per questo vi sento gridare dal dare di petto quel do che ancor lo ri metto nel ‘esser da stesso ricordo provetto che dir se lo ammetto che son poveretto per questo sociale non val manco un cane quell’essere IO e non il mio d’IO

riman do parlan do contan do nan do

fuck hal do!

martedì 27 maggio 2014

cA_TEti

Ma chi, a chi, ma ...
manchi il bersaglio
tral traguardo
del ghepardo baldo
espavaldo pur
essendo daglio

non smette,
non smette RE,
non smettere
di ricordarcelo

"la coppia è un meccanismo guasto"

ALLITTERO ALLIGATORI

Danza lamo sulla pelle ribelle che impelle le belle barelle dettate da fate parecchio svogliate per quanto voi fate loro sono fate.
 

E' MAGGIO!

SGAMABALA LORO
SGOMBRALA ORA
SGOMBRALO ORO
SGAMALALLORA
SGAMALAMBO
SGAMAILLAMBRO
SGAMALAMBRO
SGALAMBRO!!!

lunedì 3 marzo 2014

LA GRASSA BELLEZZA

se siete grande e pur pensatore
dovreste almeno farvi un favore
provate a capire com ci si sente
ad esser Voi l'onni potente

per questo silvio ancor vi vuol bene
e riproduce le vostre pene
lui ci guadagna palate d'onore
pur non sapendo cos'è l'amore

venerdì 7 febbraio 2014

giovedì 16 gennaio 2014

L'arte e il Salento. (RI-ESUMATO)

L'arte è il respiro dell'umanità. L'arte è il respiro della terra compreso e tradotto in simbolo che diventa ricchezza spirituale. L'arte è espressione, comunicazione, confronto e affronto. L'arte è comprensione. La terra Salentina parla e chi fa arte l'ascolta, si innamora e piange perchè ne percepisce il lamento. Questa terra viene violentata ogni istante dai politici e dagli amministratori come dai suoi figli che oggi cercano la felicità nel progresso economico e dimenticano quello spirituale! Non servono strade, non servono parchi, non servono eliche. Serve l'attenzione che viene dall'amore, serve la pazienza che viene dal bello, serve l'orecchio che ascolta il respiro degli alberi e la bocca che lo racconta, serve (qui come ovunque) l'educazione che porta comprensione ed accettazione della propria storia e del proprio destino. Prendere i più giovani, occuparsi di loro, educarli al bello è l'unica speranza per vivere domani in un mondo migliore.
Adesso BASTA!

martedì 8 ottobre 2013

LA TRINA

popol inetto anarchimperfetto
non son i poeti o i navigatori
ma i molti santi e quei rematori
che spingon la barca da molti amata
verso la fine di fatto annunciata
e dà per sempre chè vige latente
nel bel paese il motto presente:
della gallina ne mangierò tre
se mi nascondo quest'uovo per me!



un bel giorno un poveretto
nello spinger il carretto
inciampò in un cofanetto
pien dell'oro maledetto.
sui due piedi si propose
di raccoglier quelle cose
ma in un lampo le ripose
rammentandosi due cose:
non avrebbe avuto mai
abbastanza per i guai
e se hai soldi più non sai
senza come tu farai.


la politica non è
render conto proprio a te
caso mai x quella gente
conta più che mai il presente
nell'avere bene in mente
come sviscerar latente
l'odio c'hai per l'altriMente

venerdì 4 ottobre 2013

VAPORIZZATI

non i vaporetti un tempo amati
solcan i mari poco agitati
portano corpi ormai disagiati
credono invano essersi salvati

non per i tanti che muoion in mare
cala la lacrima che mi fa pensare
ma pei porelli che arrivan di quà
e che diventano senza pietà
parte del mondo che li sfrutterà

mercoledì 14 agosto 2013

INUTILE

Inutile anche solo cercare di metterlo in lettere il "Nagual" sfugge, inevitabile. in d'oppio senso non si scappa dall'interpretazione dell'ininnominabile - l'ultima possibilità quel rimastomi barlume di lucida consapevolezza. senza l'inconoscibile tutto perde, non il senso, il gusto il sapore. allora sono sessanta ma la gallina canta quando l'uovo incalza e allora avanza la panza scalza che il bagnasciuga si vendicherà donandoti merda di cincillà non distillata per perequitalica spernante in tanto per l'esta che più pura nonne che siedono sulla sdraia senza semi per l'anguria milionaria.
Questo corto capirò - fuck off

martedì 30 luglio 2013

IN EFFETTI

se avessi le tette
non sò che farei
sobbalz'imperfette
elasti che rei
plasmando cil mondo
ch'è mai sì rotondo
come soll'altra parte
dell'esser che fare
comunque vibrare

X

non scrivo x me
se scrivo è x tè
poter esser traccia
alla figuraccia
che tesse le righe
di queste due vite
che prese per mano
non vanno lontano
non fanno che arare
per poter non fare
è sempre così
mi mordi ogni dì

FUCK U CAPTAIN

Don't bring me home 
no more
Don't leave me alone
no whore
Don't misunderstood
no blood
Don't feel like a wall
no more
Don't tomorrow

mercoledì 15 maggio 2013

DERIDDO

voglio scavarvi
un segno nel cuore
che non svanisca
in un paio d'ore

sabato 11 maggio 2013

SE FOSSE IL CONTRARIO, LA VERITA'?

Se tutto quello che facciamo fosse determinato per mantenere la più totale condiscendenza e dipendenza del singolo dalla specie e nessun tipo di scelta rimanesse veramente nelle nostre possibilità, chi si alzerebbe in piedi per urlare al complotto?
Nessuno, o quasi. Questo rimane IL problema: la maggior parte, la stragrande maggioranza, trova nell'essere parte della specie ogni soddisfazione. La maggioranza gode delle possibilità che ha (per quanto siano impossibili) grazie all'autoinganno e non si avvede affatto di quanto sia presa per i fondelli dal suo stesso goderne.
La maggioranza, però, non fa questo per sè, lo fa per il superamento.
La maggioranza si umilia nei singoli al punto che uno di loro si ribellerà e farà suo un sistema diverso, differente, che apporterà il cambiamento. 
Quella stessa maggioranza  che impedisce il cambiamento in ogni suo singolo opprimendolo garantisce con ciò a se stessa la possibilità di evolversi.